lunedì 7 novembre 2011

Relax? Tutte balle.

H
o trascorso un weekend noiosissimo. I presupposti c’erano tutti: previsioni meteorologiche in primis. Venerdì, a fine lavoro, stravaccato sulla mia poltrona e braccia incrociate dietro la testa mi vantavo del fatto che avrei passato un fine settimana all’insegna del relax. Che poi quando lo dico, sono il primo a non crederci più di tanto. Vorrei fare altro, senza ogni volta, dover tirare fuori la solita giustificazione del riposo. A quest’ora a furia di riposare durante i weekend, dovrei essere un fiore. Invece paio la brutta copia di Zio Fester. Tutte balle dunque le storie del relax. Tanto è vero che arrivato a Domenica sera, puntualmente mi attraversa il solito senso di colpa per non aver magari colto anche una piccola occasione. Sto lavorando molto, dai. Ma no, cosa avete capito? Pratiche di residenza? Si, quelle ormai fanno parte del quotidiano. Sto lavorando in vista del nuovo anno: ok, lo sappiamo che non ha alcun senso pensare che finisce un anno e improvvisamente tutto deve cambiare. Lo so. Però so perfettamente che questo che se ne va è stato l’anno della semina. E dopo la semina non arriva il raccolto? Cosa metterò nel mio cesto? Sto provando a dare un senso ed una spiegazione plausibile ad alcuni rapporti virtuali. Dare senso significa fare in modo che possano concretamente rivelarsi un’occasione. Ne ho bisogno di occasioni, ho bisogno di sentirmi attivo e partecipe; importante è essere propositivo perché se ti metti in attesa fai tempo a morire. Fare sicuramente in modo che l’elemento lavoro e lo stress che ne deriva finiscano con l’occupare l’angolino più remoto della mia esistenza. Ho molta paura. La parola “programma”, il solo verbo “organizzare” mi mette angoscia, visti i precedenti. Vabbè non pensiamoci. Torniamo al weekend noiosissimo: in tempi non sospetti, trascorrere una trentina di ore con lo sguardo fisso nel vuoto avrebbe innescato un meccanismo assai pericoloso. Sebbene non ami particolarmente ritrovarmi a Domenica sera con gli occhi arrossati da Pc, sempre meglio che perdermi nei soliti meandri contorti della coscienza. Di weekend in weekend, devo smetterla di parlare di riposo. Non è vero: non c’è relax, non c’è riposo. Ho bisogno di stimoli.


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4 commenti:

  1. ...gli stimoli son fuori...attendono silenti ed ansiosi d'essere accolti...può essere una passeggiata in un parco...il sorriso di un bimbo...un Fiore che sorprendentemente sboccia in Autunno baciato da un pallido raggio di Sole...un caffè in centro e la Vita che scorre vicino a Te...si accosta alla panchina a fianco e Ti chiede l'ora...siamo attesi e non lo percepiamo...
    sereno inizio di settimana Enzo..
    dandelìon

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  2. E' vero Dandelion. Ed è per questo motivo che sto cercando di uscire dal guscio nel quale negli ultimi anni mi sono rinchiuso. Non è un problema apprezzare le piccole cose. E' importante accorgersi che ci sono. E per farlo occorre agire. Buona settimana a te.

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  3. La realtà che percepiamo intorno a noi non è sempre una realtà che ci incoraggia: anzi, più la nostra energia è bassa e disturbata, più sembra che ciò che è intorno a noi si accanisca e ci oltraggi.
    Ma, in questo mondo che ci appare ostile, abbiamo un potente alleato: noi stessi.
    Siamo bravissimi a criticarci ed a darci la colpa, possiamo diventare bravissimi a darci supporto ed incoraggiamento.
    Facciamolo dunque: troviamo dentro di noi quelle mille ragioni per cui possiamo farcela, quelle mille ragioni che avevamo accantonato, e facciamole splendere dentro di noi.
    Traiamone forza, sostegno, fiducia ed orgoglio di ciò che, attraverso di loro, ricordiamo di saper fare.
    Perché, appena cominciamo a ricordarlo, scopriamo che davvero abbiamo il potere di farlo. Lo sappiamo fare e lo facciamo.Laila

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  4. Eh si Laila. Tutto quello di cui abbiamo bisogno è dentro di noi. Non conosco molto bene le mezze misure: guardo troppo fuori o troppo dentro.Mediare il tutto non sarebbe difficile, se non fosse che io sono l'eterno incompiuto!!!

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