sabato 5 novembre 2011

Un vigliacco di natura

C
he bella la pioggia del Sabato mattina. Più la senti cadere forte più ti raggomitoli sotto le coperte. Non c’è situazione capace di regalare un piacere maggiore. Peccato si tratti della stessa pioggia che da tempo non dà scampo all’uomo. Gli toglie la vita nel peggiore dei casi, quando va bene lo priva per sempre di ciò che ha più caro, la casa, i ricordi, magari un’automobile acquistata con sacrifici. Non parlo mai di attualità in questo blog e la ragione credo la sappiate: per quanto si cerchi di manifestare un proprio parere su questo o quel fatto, il rischio di cadere nella più banale retorica è grande. Eppure non ci dovrebbe essere alcuna vergogna o timore di risultare scontati, soprattutto quanto si fotografa una situazione di fatto. Le mie considerazioni a fronte delle devastazioni di questi giorni puntano sull’uomo. Perché è lui il principale responsabile di quello che sta accadendo. Fa pena vedere quei volti distrutti dal dolore, incute timore sentire le urla di quella gente, generano compassione i volti inermi di chi ha ormai solo sé stesso da salvare. L’uomo. Un piccolo, ignobile puntino chiamato semplicemente a vivere. A farlo, possibilmente nel rispetto del suo simile. Il pressoché inesistente senso civico dell’essere moderno è causa di molti mali: l’odio verso i propri simili, la dissennata ed arbitraria gestione di ciò che è lì ed è lì perché qualcuno ce l’ha messo. Non stiamo a sindacare di chi sia opera la natura, di come ci ritroviamo circondati da certe magnificenze. Ognuno creda quel che vuole. Quello a cui non si riesce a credere è come un essere assolutamente ignobile di fronte a tanta grandezza, possa permettersi di scavalcarne regole ed esigenze. E’ vero, non abbiamo chiesto di venire al mondo, di dover lavorare per vivere, di guadagnare denaro per farlo in modo decente. Ma non per questo, una volta caduti qui, siamo tenuti a sfidare chi è più grande di noi in modo vigliacco. Perché l’uomo, è un vigliacco di natura, e lo è proprio nei confronti del soggetto sbagliato. Chi più della natura è capace di vendicarsi dei torti subiti? Chi più di lei riesce a farlo nel peggiore dei modi? Abbiamo scelto il nemico più acerrimo da sfidare. Piangiamo, piangiamo ancora. Non possiamo fare altro. Il denaro sappiamo muove tutto. Ma non può tutto: genera ribrezzo il solo pensiero che esseri dotati di un sofisticato meccanismo cerebrale come gli uomini soffrano ancora di questa immane debolezza. Cedere ad un effimero piacere, quale quello generato dal denaro in nome di un rischio così grande. Bestiale. Anzi no, umano.
 
genova-alluvione

4 commenti:

  1. Eh sì, si dice sempre colpa della natura, ma qua la colpa è dell'uomo, o meglio di quegli uomini che non hanno fatto nulla per prevenire questa acqua pulendo i fondali dei fiumi ed evitando di costruire ove non si doveva costruire. Ed ora siamo in questa situazione.

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  2. Bel post, concordo con quello che dici!
    Anche se ero piccolina, ricordo l'alluvione del 1994...

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  3. Paolo, concordo. L'ho espresso anche sul tuo blog. :)

    Ciao Alice, benvenuta!!!!! Ricordi indelebili, purtroppo.. Un abbraccio!

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  4. Hai ragione, siamo considerati esseri superiori (sarei curiosa di sapere chi lo ha stabilito) ma non siamo capaci nemmeno di salvaguardare la nostra sopravvivenza. Pensiamo ci debba essere sempre qualcun altro a preoccuparsene. La natura, così perfetta, aveva messo a disposizione dell'uomo tutto quello che necessitava e l'unica cosa che noi siamo riusciti a fare è stato DISTRUGGERE.Se non avremo l'umiltà di fare un passo indietro, e cercare di imparare a vivere in simbiosi con la natura per il genere umano non ci sarà futuro.

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