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biettivo principale era quello di tenermi lontano il più possibile dal blog e da ogni forma di contatto virtuale, almeno lungo tutto il percorso dei miei quindici giorni di vacanza. Non è che non volessi far sapere come stavo trascorrendo questa fase, semplicemente avevo bisogno di vivere al massimo la realtà. Che poi quest’ultima avrebbe avuto un non so che di beffardo, questo io non potevo immaginarmelo. Sono a metà del mio percorso “reale” e a questo punto mi sono sentito in dovere di gettare qualche pensiero al riguardo. Pur sapendo che di vacanza vera non se ne sarebbe potuto parlare, ho inizialmente affrontato la sfida con il piglio giusto, buttandomi a capofitto in quelle che sono le mie passioni più grandi, a cominciare dalla bici. Rimpiango un po’ di non aver fatto alcun resoconto delle uscite da Venerdì ad oggi, perché ce ne sarebbe da raccontare. Bado al sodo e dico che io della mia bici sono sempre più innamorato. Sono davvero cotto. Non so come spiegare l’amore che provo nella pedalata. Guardarsi indietro, scoprire che sarà impossibile che passi un’auto su quella strada e cominciare in tutta libertà a fare qualche gimkana osservando, alzandosi in piedi sui pedali lo spazio circostante. Eh, non ce n’è. Questa è liberta'. E ancora devo dare, ancora devo scoprire nuovi percorsi. Quel contachilometri segna già quasi 500. Prendere un po’ di colore, avere un aspetto più consono alla stagione è poi un ulteriore piacere cui non mi sto sottraendo. Frutto di pomeriggi trascorsi nelle varie piscine della zona che, devo riconoscere a volte ti fanno dimenticare di essere in città. Vedi tanta gente, e capisci che poi, non tutti sono là, in qualche paradiso tropicale a spassarsela. Tornare a casa, vivere a casa più ore del solito ha provocato qualche cedimento a livello emotivo, lo ammetto. Evidentemente questa fase vacanziera si sta rivelando un ottimo test; mi sto rendendo conto di quali e quanti benefici il lavoro mi sta portando. Per carità, la mia famiglia non ha colpe, ma spesso mi sono soffermato a pensare e a chiedermi come mai, pur avendo tanto tempo libero a disposizione io mi senta fin troppo solo. E allora, quella vita di cui mi lamento non poter vivere a causa del lavoro? Esiste poi? Forse no. E questi giorni ne sono la riprova. Sono tornati spesso i fantasmi di un tempo, sono tornate le elucubrazioni. Attenzione, si è trattato di momenti assolutamente passeggeri ma che, come sempre mi hanno fatto riflettere. Se si ha una vita da vivere, quale migliore occasione di una bella vacanza per farlo? Per recuperare tutto. L’obiettivo è stato e sarà sempre star bene ed in pace con me stesso. Obiettivi di un’estate. Provare dunque a capire cosa è bene e cosa no, ma mai dimenticando che sono io, il punto di partenza. Riparto, e mi vado a godere altri nove giorni di relax.