mercoledì 9 novembre 2011

Tartarughe e gazzelle

L
a notizia non poteva passare inosservata. Qualche minuto fa, giunto sul binario 10, notavo con mio grande stupore che il mio caro e vecchio regionale delle 17.20 era tornato. Intendo quello classico, con sedili comodi e spazio a sufficienza per poggiare il mio portatile sulle gambe. Che bello! Approfitto dunque di questi pochi minuti di autonomia della batteria per sciorinare qualche considerazione. Ne avrei molte da fare. Ad esempio potrei dedicare qualche riga all’elogio dell’inutile, a tutto ciò di cui si parla, si litiga, si chiede persino l’intervento dei piani alti ed è perfettamente, totalmente, assolutamente inutile. Provate ad immaginare una impari competizione in velocità tra tartarughe e gazzelle. Chi vince? Bene. Ma alla fine tra le due chi si danna meno l’anima per arrivare al traguardo? Ecco, ci sono gazzelle e ci sono tartarughe. Poi ci sono tartarughe lente di natura e quelle che ci fanno. Queste ultime ci fanno, hanno molto tempo da perdere, e per questo si lamentano. Le gazzelle? Le gazzelle corrono, non pettinano le bambole. Dove sta l’inutilità? Nelle argomentazioni, nei capricci, nelle esigenze idiote. E allora, continuo a sentirmi gazzella. Potrei sciorinare altri pensieri in materia di disponibilità. Disponibile ed intelligente. Una bomba ad orologeria. Non c’è niente di più pericoloso che accendere una miccia in questi casi. Io voglio passare per deficiente, inetto e totalmente indisponibile. So con certezza che non potrà mai essere così. Pazienza, non mi piace parlare di cose inutili, sono disponibile, magari di un’intelligenza modesta. Risultato, ho ottime probabilità di essere il prescelto. Che culo! Ho anche ritrovato la mia stella cometa. Gli alberelli illuminati del Bennet squarciano il buio pesto delle 18,00 e mi annunciano l’arrivo a destinazione. Non ci sono più punti di riferimento al di fuori del finestrino, tutto è nero. E poi, eccoli, gli alberelli del Bennet!!!! Oh mio Dio, li hanno già accesi! A pensarci bene, manca poi solo un mese e mezzo a Natale. Me lo ricorderanno ogni giorno, gli alberelli del Bennet che Natale si sta avvicinando. A proposito di cose importanti, oggi ho mangiato una torta fantastica. Godersela dopo aver tirato giù la tendina e buttato alle spalle l’orda presuntuosa della gente spazientita, non ha prezzo. Buon Natale….ehm non esageriamo, buon rientro, Enzo.
 
foto_gazzelle_7001

3 commenti:

  1. Sono queste piccole cose che a volte regalano un sorriso in più :-D

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  2. Sono perfettamente d'accordo con te. Sicuramente fai parte della squadra degli "eletti", ma meglio far parte di questa squadra che non di quella fatta di persone piccole e meschine con cui condividiamo le nostre giornate.Presuntuosamente mi sono inserita nella categoria "eletti".E ben vengano le torte, se servono a riportare un attimo di serenità.Laila

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  3. Si Paolo, piccole ma gratificanti.

    Ma quale presunzione Laila. Ne fai parte orgogliosamente. Dover condividere molto tempo della giornata con chi non gode affatto della nostra stima è un'inutile perdita di tempo. Non possiamo evitarlo purtroppo. Per fortuna c'è una vita là fuori! E viva le torte!

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