martedì 29 novembre 2011

Lo squarcio

I
l patatrac di Venerdì sera ha improvvisamente squarciato la corazza che avevo ( o creduto di avere ) costruito a difesa del mio fragile sistema emozionale. E come un fiume che rompe gli argini, in quello squarcio hanno finito per confluire con potenza esponenziale tutte quelle negatività, quelle paure che, mi ero illuso di aver tenuto a bada lungo tutto il percorso di questo anno. Il principale quanto immediato effetto collaterale è stato un brusco abbassamento di ogni forma di difesa, un crollo del livello di autostima, la perdita delle certezze acquisite a fatica. Ne hanno fatto le spese le persone che (in modo casuale o perché da me cercate ) si sono imbattute sul mio percorso. Mi vergogno quasi a parlarne. L’immagine di Enzo nel corso delle 24-36 ore successive all’evento era bieca e deprimente. Un’immagine che al solo pensiero mi fa inorridire. Il mio rapporto con il prossimo è sempre stato in parte di facciata allo scopo di evitare che ( conoscendomi ) il mio malessere ciclico finisse per rendermi comunque insopportabile. Per anni ho sperato di attraversare un momento, che arrivasse il momento in cui, raggiunta la serenità mi sarei potuto rapportare con gli altri in modo del tutto positivo. Quando è arrivato il lavoro a Torino ritenevo che quel momento fosse finalmente arrivato. Ma non è stato così. Enzo è ancora un essere terribilmente fragile, pieno di insicurezze, ancora alla ricerca dei suoi punti di forza. Ancora incapace di vivere prescindendo dal giudizio altrui. Quasi 48 ore dopo l’apertura dello squarcio, a fare defluire tutto ciò che di marcio vi aveva trovato posto, ecco un incredibile senso di calma, una non immaginata tranquillità accompagnata da una diversa ( o meglio ) migliore percezione del mondo. Sto affrontando questi giorni con rinnovata positività. Ci voleva probabilmente quel Venerdì, era necessario che lo squarcio si aprisse. Una delle maggiori conquiste di questi giorni concitati è proprio la consapevolezza del non aver bisogno di nulla o meglio, di non aver bisogno di lamentarsi. Ottimo punto di partenza per una visione della vita più leggera. Gli altri: ne ho parlato come se fondamentalmente io stessi bene anche senza di loro. Non è proprio così: Probabilmente non è il caso che cerchi ostinatamente per poi risultare contraddittorio. Quindi io sto bene così, al momento. Cambiare idea è anche sintomo d’intelligenza.
 
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2 commenti:

  1. L'importante è sapere sempre cosa vuoi veramente. Gli altri possono solo adeguarsi al tuo stato d'animo.
    Chi prova a capirti fino in fondo, non demorde e rimane anche se a volte puoi sembrare contradditorio.
    Sono le uniche persone che vale la pena di tenere in considerazione a mio avviso. Tutti gli altri, pura e semplice facciata.
    Ti auguro una buona serata Enzo.
    A presto,
    Ele

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  2. Sono totalmente d'accordo con la tua opinione. Io sono arciconvinto che siano realmente poche le persone che oltre a capirmi, si fanno lo scrupolo di farlo con l'intento di conoscermi. Sempre più poche ma per questo importantissime. Buona serata a te.

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