domenica 24 ottobre 2010

Tre numeri al lotto

lotto_estrazione_gennaio_2010Il vecchio adagio recita: “ Chi di speranza vive, disperato muore”. Non sono autorizzato a sperare perché, nel mio caso, l’illusione, l’aspettativa, sono sempre state foriere di altrettante delusioni. Rimango ancorato a terra ma non posso fare a meno di pensarci. La prossima settimana avrò un quadro più chiaro della situazione, probabilmente Mercoledì saprò se il mio sforzo sarà stato utile oppure no. Devo dire che non mi aiuta il fatto di provare ad aggiornare giornalmente la classifica dei candidati che mano a mano vengono esaminati e dedurne i miei spostamenti all’interno della graduatoria. Non posso rimanerne indifferente, non ci riesco. In questo modo so che mi alleggerisco la botta, attutisco l’impatto con quella che potrebbe essere una cruda realtà. Questo Concorso inizialmente rivelatosi utopistico al solo pensiero di prenderne parte assume ora aspetti e connotazioni più umane. Cosa bisogna mettere in conto: una buona percentuale di predestinati, ovvero coloro che quel posto di lavoro forse già ce l’hanno e la cui posizione aspetta solo di essere “formalizzata”. Poi, il fattore “ex equo”. Che brutta questa cosa; per legge, a parità di punteggio in graduatoria, il più anziano d’età viene scalzato. Senza considerare il valore attribuito ai titoli di servizio che, può raggiungere massimo, 15 punti. Ciò costituisce un gap per chi non hai mai lavorato presso la sede di Torino. Attualmente mi colloco tra il 29° ed il 35° posto della graduatoria. E’ stato esaminato il 60% dei candidati: posso permettermi di perdere non più di 20 posizioni, credo. Che roba. Io, che odio la matematica, le statistiche, i calcoli delle probabilità, mi sono persino creato un bel foglio di Excel dove ho sotto controllo la situazione. Cosa non fa la flebile speranza di un’occupazione a tempo indeterminato eh? E riesco tuttavia a vederla in modo divertente ed ironico. Vorrei provare a giocarmi qualche numero al Lotto, che ne dite? Anzi, li ricaviamo subito così, magari ve lo giocate anche voi. Allora, io direi: 50, che corrisponde al voto dell’esame orale; 6, il numero d’ordine corrispondente al mio turno e 19, il giorno dell’esame. Provo ad esorcizzare tutto dando spazio ai numeri. In verità l’attesa si fa piuttosto pressante, ci sono momenti in cui mi convinco persino di farcela, e comincio a fantasticare. E’ appurato: sto dando i numeri in tutti i sensi. Ho bisogno di riposo. Approfitterò del cielo plumbeo per dare un po’ di respiro ai neuroni. Mi mancherete, ma tornerò presto.

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