venerdì 29 ottobre 2010

E la mente vola..

volaRischierò di essere ripetitivo in questi giorni e chiedo venia. Continuano a ronzarmi in testa gli stessi termini: confusione, attesa, aspettativa, speranza. Alla luce delle novità di ieri, legate alla graduatoria del concorso, temo dovrò sperare per qualche mese ancora. Non mi dispiace, come dicevo ieri, poter riservare una piccola parte di ogni giornata alla speranza. Le notizie si susseguono molto rapidamente, sembra che entro Aprile potrebbe arrivare la tanto attesa notizia. Entro Aprile e non oltre. Vada dunque per la speranza, quella non mi impegna più di tanto la mente, anzi, corre pari pari a me, mi accompagna, mi tende una mano dolce. Mi preoccupa il senso dell’attesa. La vita corre, e corre velocemente. Fortunatamente, aver appreso a fondo le tecniche del vivere alla giornata, mi ha risolto non pochi problemi. Esaurita dunque questa pratica, si ricomincia, ci si rimette in gioco, non c’è tempo per bearsi di qualcosa che ancora non c’è. E qui, a casa, è un attimo; basta guardarsi intorno per capire che occorre darsi da fare. La confusione regna sovrana; per un attimo mi torna alla mente quella settimana trascorsa in completa solitudine e nel silenzio più assordante. Ora, casa, è diventato un immenso deposito di oggetti. Si sta tinteggiando, è un marasma. Pazienza. Dormo anche poco la notte. Qualche giorno fa mi autoconvincevo che, una volta superato l’esame, inevitabilmente mi sarei concesso un po’ più di riposo almeno in termini di qualità del sonno. Niente di tutto ciò, mi sento ancora teso come una corda di violino, e sebbene la compagnia rimanga sempre assai ridotta, avrei proprio voglia di una serata all’insegna della distensione. Ed è quello che farò, magari domani sera, anche una pizza ed una birretta potrebbero aiutarmi a scaricare la tensione. Bene, so che nei prossimi mesi mi sarà ancora concesso di fantasticare, di immaginare una vita magari diversa. A volte penso a quanto potrei essere ancor più me stesso se fossi calato in un ruolo più consono, compatibile con la mia maturità e il mio modo di essere. Probabilmente sarei un uomo migliore, probabilmente chi mi conosce si accorgerebbe di quanto io, una volta liberato dalle catene della frustrazione, sia capace di dare, di sorridere, di librarmi in un volo senza meta. Penso che riuscirò ad essere comunque più leggero, nei prossimi tempi. Probabile che la mia mente, anche solo per un attimo, si eclissi, viaggi altrove. Mi scoprirò sognatore e lascerò a terra un po’ della mia razionalità. Auguro a tutti Voi, cari lettori, un felice weekend.

1 commento:

  1. Sinceramente anche per me questo è un periodo di attese e speranze e ti dico che come dici tu, vivere con esse non è che sia così sgradevole. Anche perchè, nel mio caso, vengo da periodi neri in cui non ho avuto per molto tempo nemmeno quelle... . In bocca al lupo! A presto.

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