venerdì 8 ottobre 2010

Da Facebook al Blog: parte seconda

(Continua)..….Ed è proprio qui, su questo blog, che ho avuto la possibilità di ritrovare una dimensione più umana, un modo di rapportarmi al mondo più personale, volendo anche più privato. Ho dunque socchiuso la porta a Facebook: guardando attentamente al mio modello si possono trovare moltissime applicazioni che richiamano la community più famosa del mondo. Dunque non si tratta altro che della mia ennesima contraddizione? A dire il vero sto “sfruttando” Facebook per ciò che sicuramente merita: è un veicolo ineguagliabile di condivisione, consente un “passaparola” pressochè alla velocità della luce. Niente di meglio dunque per provare a diffondere i miei pensieri, a prescindere poi che essi suscitino interesse o meno. E’ qui che ho trovato la possibilità di esprimermi senza essere frainteso, senza dover utilizzare frasi sibilline o giochi di parole per comunicare uno stato d’animo. Ed è qui che ho potuto liberarmi del grande limite di dover o voler a tutti i costi cercare una conferma, un riscontro. Si fa fatica ad accettarsi, soprattutto quando riusciamo a vedere solo i nostri difetti, le nostre mancanze e quasi mai i punti di forza. Le qualità nascoste a volte si manifestano a noi senza che neppure avessimo provato a cercarle: ed è il mio caso. Iniziare a scrivere un diario ha come finalità primaria quella di esprimere sensazioni, stati d’animo. Ed io , provando ad abbozzare qualche riga ho fatto la piacevole scoperta di essere bravo a guardarmi dentro, di provare quasi un masochistico piacere nel scandagliare anche le più flebili emozioni. A volte penso che, a fronte dell’immobilità perenne che contraddistingue la mia vita reale esiste un mondo interiore in continua evoluzione, che chiede sempre di essere osservato, interrogato, tradotto in parole. Il passaggio dalla fase dell’osservazione a quella dell’esternazione non è facile. Più volte ho ripetuto quanto sia problematico, e guardarsi dentro e, scrivere di quello che si osserva. Qualcuno ha detto che mi esprimo bene e lo ringrazio di cuore. Cerco di dare un ordine apparente ai pensieri che hanno sempre direzioni contorte. Ma, quel che più mi preme è sottolineare quanto, la scoperta del blog sia stata casuale sebbene frutto di un’esigenza latente. E, con piacere mi accorgo di aver trovato una semplice via per essere me stesso. Non ho scoperto la luna, non basta certo scrivere semplici articoli per stare in pace con sé stessi ma, è un buon punto di partenza.

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