C’è una cosa a cui il nuovo Enzo non vorrebbe mai rinunciare ed è : ridere. Se ci penso mi si rizzano i capelli che non ho, ma devo riconoscere che non rido di gusto da tantissimo tempo. Certo, potrei magari affittare un film comico di quelli che piacciono a me e voilà, il gioco è fatto. Troppo semplice e scontato. Ciò che a me manca è il fatto di ridere in compagnia, di passare una serata bevendo magari un paio di birre cominciando a sparare cazzate, una dietro l’altra. Ma sapete da quanto tempo non provo il piacere di partecipare ad una di quelle cene in cui il vino finiva ben presto che portassero i primi, oppure ad una di quelle nottate in birreria con la musica a palla? Ripenso a quell’estate di quasi dieci anni fa, fu lì che tutto cambiò, tutto andò a ramengo in termini di socializzazione. D’un botto si creò il deserto attorno a me e allora, provai a ricominciare. Tutto ciò che trovai fu però un insieme di situazioni personali complicate, di casi clinici: dovetti scegliere se provare a sopravvivere al prezzo di sopportare un peso abbastanza grande oppure rinchiudermi a casa. Scelsi la prima delle due soluzioni e, ne fui assorbito, finii con il diventare anch’io una persona asociale, incline al pessimismo, facevo parte di un gioco di cui non avevo idea del prezzo da pagare. Qualcuno me lo fece notare ma non diedi importanza. Sebbene nel frattempo siano poi, come sempre, cambiati gli attori, è su di me che si è ripercosso tutto. La mia espansività, la voglia di stare allegro, avevano ormai lasciato il posto all’introspezione, alla chiusura. In un certo senso la cosa mi ha aiutato, ma ormai intorno a me, si era formato il vuoto. Ed ora è sopraggiunta l’età a dare il suo contributo. Di sicuro, passare i quaranta dovrebbe nella maggior parte dei casi portare un po’ di saggezza e una capacità di analisi maggiore. Ma è come se io avessi già da tempo acquisito tutto ciò ed ora, vorrei, anche solo per un po’ lasciare spazio, non dico all’allegria ma al gusto di essere gioviale, sinceramente divertito. La vita ora “regala” responsabilità, momenti tristi e gli attimi di vera gioia sono sempre meno. Ecco, non chiedo tanto. Non fuggo da quello che questa età, in un modo o nell’altro, ti chiede di vivere ed affrontare; ma uno strappo alla regola, di tanto in tanto, non farebbe male. Beh, vorrei ridere, e ridere di gusto. Il proposito c’è. Spero di non ritrovarmi a farlo davanti al solito freddo schermo di una Tv.
Come capisco le tue parole... e come mi ci rispecchio... Io spesso rido per 'circostanza', per 'dovere'... e mi sento così lontana dai veri momenti spensierati in cui una risata usciva dal cuore e non dalla bocca... mi chiedo spesso se si può, una volta acquisita una parte in più di sé, tornare indietro, a quando si era più leggeri senza il peso dell'esperienza...
RispondiEliminaGiunti ad un certo punto della vita, bisognerebbe aprire le porte ad un po' di leggerezza.A volte hai come la sensazione di aver vissuto e capito talmente tante cose che ridere, e goderti momenti di serenità sia poi un diritto acquisito.
RispondiEliminaA presto..
Beh, tanto lo sai come la penso: ridere è una attività di cui non si può fare a meno!
RispondiEliminaE' vero con l'età diventa più difficile e forse si ride in maniera più intelligente,ma non si può farne a meno.
Anche io in passato invece di chiudermi in casa ho scelto di uscire con persone che non stimavo o che comunque non erano nelle mie corde. Non per questo però ho smesso di ridere. Oggi spesso è più un tentativo di sdrammatizzare situazioni che hanno dell'assurdo (tipo a lavoro da me negli ultimi mesi), ma a volte ci vuole proprio la sana "bischerata" per ridere di gust.
Io in questo mi reputo fortunata. Ne parlavo proprio oggi con Cesare: se c'è una cosa che facciamo noi due e che difficilmente riscontriamo nelle coppie che frequentiamo è ridere! Non smettere mai di ridere!
Anche diversi strappi alle regole fanno bene alla salute. Ti auguro di cuore di averne le occasioni giuste!
RispondiEliminaE' vero, non bisognerebbe mai perdere la voglia, il gusto, il piacere di ridere. Le occasioni si creano, con leggerezza e senza stupidità. Anche nei momenti più impensati :)
RispondiEliminaGrazie ragazzi per i vostri commenti. E' un coro unanime, non facciamoci mai mancare una sana risata.Che lo si faccia per sdrammatizzare ( Simo ), per la salute ( Adriano ), proviamoci sempre.
RispondiElimina@Chiara: E' vero, le situazioni sono tante e spesso inaspettate, basta sempre conservare autoironia e senso dell'humour..