sabato 28 agosto 2010

Il passeggero

Mi capita raramente di essere “trasportato” e mi riferisco al più comune dei mezzi di trasporto ovvero, l’auto. Guidare è tra le cose che più mi indispone contribuendo ad innalzare in modo esponenziale i miei livelli di ansia ed insofferenza. Sono lontani i tempi in cui, appena presa la patente, credevo di poter conquistare l’Everest; eppure, mio malgrado, mi ritrovo sempre seduto al posto del guidatore.Durante questi ultimi due giorni trascorsi a Milano ho finalmente potuto godere della gioia di essere trasportato, di fare il “passeggero”. Stare seduti sul sellino posteriore di uno scooter facendosi beffe degli automobilisti esasperati in coda al semaforo, non ha prezzo.Ho apprezzato moltissimo questi momenti, il piacere dell’aria sulla faccia, poter alzare la testa per ammirare ( parola grossa ) le strutture dei palazzi e dei nuovi impressionanti grattacieli in costruzione, soffermarsi sui balconi fioriti e su quelli con vista sui cavalcavia, anneriti dallo smog. Nel mentre, i pensieri vanno e vengono, di tutto e di più, mentre vieni trasportato tra auto impazzite e tratti in pavè che ti fanno sobbalzare. Nell’esatto momento in cui scrivo questo articolo mi trovo ad essere nuovamente passeggero. La disgraziata linea ferroviaria che da Milano mi porta a casa oggi pare quasi degna di nota. Le campagne della Lomellina baciate dagli ultimi raggi di un’estate tardiva scorrono veloci al di là del finestrino; veloci come i miei pensieri di passeggero. Penso alla bella stagione che se ne sta andando e piano piano mi trasporta verso l’ennesimo lungo inverno. Attingendo da una famosa canzone scritta da Enrico Ruggeri, potrei affermare con certezza che l’inverno è un concetto che il pensiero ( il mio, ovvio ) non considera. Dunque continuo a rimanere su questo treno senza fermate, continuo a guardare cosa accade al di là del finestrino. Il mio biglietto ha su scritto una precisa destinazione : serenità. Spero di non dover essere costretto a guidare, mi piace così tanto fare il passeggero. E voi, vi sentite più passeggeri o guidatori?

1 commento:

  1. Io sono una che attende di essere trasportata...Mi piacerebbe guardare fuori dal finestrino e liberare i pensieri. Ma al momento guido io, ma non demordo;)

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