martedì 31 agosto 2010

Quarantadue

15mOggi mi è venuta la febbre alta. E’ arrivata a 42 e temo di poter delirare. Per chi mi ha seguito fino ad ora nell’avventura che questo blog rappresenta, probabilmente non costituirà novità il fatto che io dica cose sottosopra. Beh, a maggior ragione oggi, dunque. Amici lettori, mi sia concesso oggi più che mai, mi sia consentito in questo giorno di fine estate (in cui arrivo a quarantadue primavere) dire di tutto e di più. E’, lo premetto, un compleanno sempre più simile ad altri; magari meno “carico” emotivamente per via del fatto che dopo i “18”, solo quelli a cifra tonda lasciano segni. Ed io, il quarantesimo l’ho già festeggiato ( a proposito, sono gia passati due anni…ma evito discorsi retorici sul tempo che avanza..). Dunque, un giorno molto simile ad altri: potrei renderlo diverso evitando di pensare, lasciando perdere le solite turbe e dandomi alla gioia e al divertimento più sfrenato. Perdonatemi, ma non mi riesce. Sono semplicemente consapevole che si tratti, io lo voglia o meno, di un giorno particolare, che sento mio. Ed è forse anche per questo che non ho mai voluto “celebrare” o farmi “celebrare” non amando io ritrovarmi al centro dell’attenzione, a recitare la parte del piccolo (è pur sempre un compleanno) protagonista. Che gioia tuttavia ricevere gli auguri, sentire trillare un cellulare spesso muto, ascoltare il calore di voci lontane. In questo giorno non mancano le piccole sorprese, quelle che ti fanno sentire un po’ importante. Andando indietro nel tempo come sono solito e mi piace fare, non riesco a trovare un 31 Agosto di quelli, come si dice, mitici. Colpa mia, probabilmente; come dicevo prima non ho mai fatto nulla affinchè questa data fosse un giorno da ricordare. E mentre scrivo questo articolo, mi sto rendendo conto del fatto che sto creando un motivo per avere memoria di questo compleanno. Un “quarantaduesimo” le cui emozioni sono tradotte in scritto, e comunicate alla rete, al mondo di amici, ed è la prima volta che accade. Me ne ricorderò eccome. Non ho comprato una torta, non ho brindato. Probabilmente tra qualche giorno, nel bel mezzo del mio viaggio a Firenze, ne troverò l’occasione. Sarà il momento opportuno per tornare su di me, per ricordarmi che ci sono e che prendermi ogni tanto alla leggera non guasta. Un grazie, anche attraverso questo blog, a tutti coloro che mi hanno manifestato il loro affetto attraverso gli auguri. Di cuore.

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