lunedì 9 agosto 2010

Fantasmi

A volte ritornano. E sono tornati. Le paure, i fantasmi, quel senso di insoddisfazione che ti prende quando i tuoi pensieri non hanno una direzione precisa. Capita di trascorrere un intero weekend guardando un maledetto schermo, quello stesso maledetto schermo che, molte volte ha il grande potere di isolarti, di alienarti, di spingere su, tutto quel senso di frustrazione che con grande fatica spingi nel profondo allo scopo di sopravvivere, di farti apparire come in realtà non sei, sereno. Le quattro mura di casa finiscono con il diventare blocchi impenetrabili dove le urla di rabbia, la voglia di gridare al mondo la tua situazione si infrangono per ritornarti addosso ancor più forti, più intense fino a stordirti. Odio l’estate. Ma come, è la mia stagione preferita…e allora? Odio la solitudine, odio dover accettare orribili compromessi pur di avere una compagnia di cui non mi può fregare nulla perché io certe persone le disprezzo per quanto sono superficiali. E allora niente compromessi, proviamo ad accettare tutto come viene. Ma ecco che, i fantasmi piano piano salgono, e a bassa voce ti ricordano che tutto ciò che sei adesso non è altro che tutto ciò che hai seminato. Dunque, devi solo raccogliere le scartoffie che hai fatto crescere, l’erba grama, e stare zitto. Le difese si abbassano, e mi gioco tutto sull’attacco, la mia unica arma di difesa in questi momenti. E attacco tutto e tutti, faccio sentire la mia voce, dico che io non sono poi quello che siete abituati a vedere. Lo stato di calma apparente che mi avvolge è l’unica sottile maschera che riesco ad indossare. Sotto quella maschera c’è un uomo fragile, a volte impotente, spesso inerme e inerte. Ma allora perché, chi sa e chi vede riesce solo a dirti “: Ma tu ieri eri così e oggi sei così!”. Lunatico? Ah, mi viene da ridere. Chi mi conosce bene non si stupirà di leggere questo articolo, non penserà che Enzo fino a questo momento non era questo. Semplicemente si renderà conto del fatto che quando le nostre più recondite paure, le nostre più ridondanti frustrazioni salgono su fino all’anima, bisogna farsi sentire. Attenzione, si può fraintendere tutto e pensare che stia usando questo blog per attirare l’attenzione di qualcuno. Niente di più errato. Questo blog nasce per far sentire la mia voce e stop. Chi lo trova interessante magari si riconoscerà in certi discorsi, magari lo troverà terribilmente noioso e pessimista. Ma non potrà essere in grado di aiutarmi perché ho sempre pensato e ho sempre constatato sulla mia pelle che, in questi momenti, tutta la rabbia che ho dentro è sufficiente a spingere via i fantasmi. E già mi sento meglio. Spero che nessuno di voi, cari lettori, si trovi a combattere con qualsiasi tipo di fantasma. E se ciò accade, ascoltate solo la vostra voce, solo voi sapete come venirne fuori.

1 commento:

  1. Quelli che vengono chiamati fantasmi secondo me non sono altro che pesi psicologici che dovrebbero essere rivisti.....riviverli, ripercorrerli, superarli.....ma sembriamo troppo presi dal proprio trascorrere del tempo......nella vita ognuno dovrebbe pensare di fare bene e vivere serenamente per quello che è......fare quello che arriva a fare.......serenamente, felicemente........

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