Il confine tra disponibilità (empatia, altruismo…) e stupidità a volte è assai sottile. Saper ascoltare, riuscire a calarsi nei panni altrui sono qualità rare, in generale assai apprezzate. Ma, che dire quando quello che viene naturale oltrepassa i confini del rispetto per se stessi? Credo che ciò che per carattere siamo portati a fare con semplicità possa risultare controproducente nel momento in cui calarsi nelle altrui vesti fa perdere il contatto con la propria realtà. Mi convinco sempre più del fatto che una persona dotata di certe qualità, agli occhi di soggetti opportunisti, bisognosi di un aiuto anche solo momentaneo, diventi quanto meno “prevedibile”. Generalmente quando regali l’opportunità di capire di che pasta sei fatto, ecco, a quel punto devi aspettarti l’inevitabile, qualcuno probabilmente, approfitterà di te; studierà i tuoi comportamenti, le tue reazioni, il tuo “modus agendi” generale e ti scatterà una foto: ora, per lui o per lei tu sei quello e basta. Mi impaurisce il fatto di essere più volte “passato” attraverso individui ( ed uso un eufemismo ) che mi hanno scattato una foto. Da quel momento Enzo era quello, non poteva essere diverso: allora ti fermi e ti chiedi se, saper dire no, fare un passo indietro, dare per una volta precedenza a se stessi significhi sbagliare. Guai pensare che avere una botta di dignità di tanto in tanto debba essere per forza errato; probabile che lo sarà agli occhi di chi ormai ti vuole così come ti aveva inquadrato. Che fare allora? Negare a priori un aiuto mi sembra eccessivo, usare la ragione, quanto meno essenziale. Non mi piace essere prevedibile, non mi piace dare l’idea di essere quello e basta. La riflessione nasce nei momenti in cui ti viene d’istinto fare un bilancio (e a 41 anni e 340 giorni se ne fanno!): quanto deve passare ancora perché il mio orgoglio si possa fare largo dandomi così la parvenza di un uomo che sa anche mettersi in primo piano? Di quanto sarò ancora disposto a privarmi in nome di autentici approfittatori di passaggio? Di promesse a me stesso ne ho fatte tante, ora forse è il momento di passare ai fatti: che si presenti dunque il prossimo vampiro, un po’ d’aglio per iniziare non guasterà! Buon fine settimana, ci “rileggiamo” Lunedì.
Io enzo sono uno di quelli che ti stà sondando, analizzando e fotografando.........ma puoi liberamente farlo anche tu con me.........ma ti dico subito lo scopo........a volte nella vita si devono affrontare problemi e sitazioni tali in cui la gente che ti stà attorno non sempre ti accetta in tutto per tutto, oppure ti fissa una etichetta per l' eternità.......quindi ad ogni cambiamento di metamorfosi personale, per viverla al meglio devi ad ogni costo cambiare amici e conoscenze.......cercarne delle nuove........con te stò semplicemente valutando una eventuale possibilità.........creare un percorso che per ora è solamente virtuale......poi chissà......
RispondiEliminaSono d'accordo con te. Spesso chi ti sta accanto fisicamente non riesce oppure non vuole accettare che nella vita si può cambiare, si può prendere la forma delle situazioni adattandovisi e giocoforza cambiare. Cambiare idea, vedere le cose da un diverso punto di vista è sintomo di voglia di conoscere se stessi e gli altri.
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