lunedì 19 settembre 2011

Viaggiatori di passaggio

D
omani riparto. Rientro in Piemonte dopo la breve parentesi Pugliese. Ritorno con la tristezza nel cuore e con il solito minestrone di sentimenti. E’ stato bello rivedere i cugini, gli zii, dopo quasi dieci anni che mancavo. Certo, si vorrebbe che fossero altre le occasioni per una bella rimpatriata. Ma sono sereno perché sebbene in piccolissima parte ho dato il mio contributo, il mio appoggio, il mio conforto a chi ne aveva bisogno. Io odio le distanze. Ne ho patito gli effetti devastanti anni fa quando alcuni rapporti sentimentali hanno pagato il prezzo dei chilometri. Ne ho subito le conseguenze anche quando si è semplicemente trattato di piccoli problemi, di momenti di difficoltà e le uniche persone in grado di confortarti erano lontane miglia e miglia. Io non credo affatto al detto che la lontananza rafforza i sentimenti. Il legame di sangue è una cosa, quello affettivo un’altra. Ho intensamente e costantemente bisogno di dialogo, ne sono portatore sano e non amo i silenzi. La distanza è frustrante quando senti la necessità di guardare fisso negli occhi qualcuno, la distanza è frustrante nella misura in cui aumenta le possibilità di fraintendimenti. La distanza è frustante quando la maggior parte delle tue giornate è avvolta dalla solitudine ed una telefonata non basta. Non basta mai. Io vivo un paradosso evidente: sono nato e vivo in una realtà ( quella della mia città ) con cui non ho mai avuto un legame stretto. Amicizie, relazioni, hanno viaggiato sempre sui binari, nel vero senso della parola. Persino alcune particolari situazioni della vita  (vedi lavoro) mi vedono tuttora ricoprire il ruolo del viaggiatore. Mi sono spostato e tuttora mi sposto fisicamente per colmare ogni tipo di vuoto, da quello affettivo a quello economico. Che roba, ma capita. Ritorno dunque, ritorno nel giorno che apre le porte all’autunno. La mia estate scivola via melanconicamente, con addosso un velo di tristezza. Non è l’autunno la stagione ideale per ridare spazio alle emozioni, per rinascere a nuova vita. Mi auguro soltanto che esso porti quella insostituibile voglia di calore e di protezione che solo cieli grigi e freddo intenso, regalano.  Mi sento di augurare a quelle persone che in questo momento stanno soffrendo che l’autunno porti loro tanto, tantissimo calore umano e anche la semplice sensazione della presenza di chi non c’è più fisicamente, ma con lo spirito. La vita è un viaggio. Noi siamo viaggiatori di passaggio. 

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3 commenti:

  1. Caro Enzo, l'estate dura 3 mesi, ma l'importante è costruirsi la propria estate, che dura tutto l'anno se si riesce a costruirla bene.

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  2. Ciao Enzo.. Sono d'accordo con te.. in amicizia e nei rapporti di qualsiasi genere ho bisogno della vicinanza delle persone.. se non le vedo o non le sento almeno una volta al mese me le scordo.le sento lontane.Non so perché.. è più forte di me.C'è chi dice che un amico lo è anche dopo anni di lontananza.. beh.. io non sono d'accordo.
    Spero che almeno ti sia divertito in puglia!:)
    A presto...Sibilla

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  3. Paolo, un'estate virtuale lungo il lungo inverno è una dotazione necessaria.Quest'anno la mia valigia non è piena, ma ho quanto basta per regalarmi un sorriso nelle fredde giornate invernali.

    Sibilla, ciao. Condivido il tuo pensiero. Purtroppo sono stato in Puglia per un fatto triste. Qualche giorno ed ora riparto. Speriamo l'autunno porti con se' maggiore serenità. Un abbraccio

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