U
na buona notizia c’è: l’estate astronomica ci ha lasciato. Di fatto è stato il periodo nel quale si sono maggiormente concentrati gli eventi negativi della mia vita, in questo 2011. Penso dunque che la rimuoverò di netto, facendo delle mie uscite in bicicletta una debita eccezione. Dell’estate meteorologica invece non farei mai a meno, la scenografia ideale è per il sottoscritto quella dei mille colori della natura, della luce del sole, delle notti stellate. Ed invece, dopo l’illusione che stiamo vivendo in questi giorni, tutto tornerà avvolto dai non colori del grigio e del nero. Oggi ho ripreso a lavorare dopo nove giorni di ferie. Vogliamo proprio chiamarli cosi? E chiamiamoli così. Quel che conta purtroppo è che i giorni a disposizione fino alla fine dell’anno sono ridotti al lumicino, ma all’Ufficio personale penso non interessi più di tanto come io li abbia sfruttati. Torno da un’esperienza (l’ennesima) che mi ha segnato profondamente. Di questi segni mi è completamente vietato dare manifestazione in un ambiente ibrido come quello lavorativo. Qui è di regola abbigliarsi di maschere, possibilmente di quelle con disegnato un bel sorriso. Falso. Non ci si può portare sul lavoro le emozioni. Diamo al lavoro quello che è del lavoro, ovvero rappresentare uno degli antidoti più potenti per combattere i momenti no, quelle giornate che, altrimenti, sarebbero vissute nella totale tristezza. Come sarebbe anche giusto, dopo aver vissuto certe situazioni. Non voglio dedicare un articolo all’autunno che è qui, e non vede l’ora di martellarci con le sue nebbioline, e il suo grigiore assoluto. Voglio festeggiare la fine di un’estate deludente, ipocrita, persino cinica nel suo architettare in maniera così orribile il susseguirsi degli accadimenti. Cosa mi resta di lei? Un ultimo scherzo, che spero non riuscirà a farmi. L'uscita più recente in due ruote mi ha lasciato davvero soddisfatto, ero consapevole che sarebbe stata una delle ultime volte, ma non certo l’ultima. E così voglio che sia. Mi adopererò affinché io possa permettermi, alla faccia delle bizze meteorologiche, l'ennesima pedalata. E dare un tono ufficiale al momento in cui metterò a riposo il mio mezzo. Intanto comincio a riprendere confidenza con la mia prima declassata. E ne avrò di occasioni per lamentarmene.
Benvenuto all'autunno, però non vedere tutto grigio: l'autunno è fatto anche del giallo e rosso di foglie che cadono, di temperature né troppo calde né troppo fredde.
RispondiEliminaHa ragione Paolo. Guarda i colori del mondo :-)
RispondiEliminaRagazzi, ci provo. E ci riuscirò. Grazie!
RispondiEliminaBuon Giorno caro Enzo! Anch'io mi deprimevo all'arrivo dell'autunno. Ma forse chi non vive nelle valli non può sapere come sono tristi i giorni di nebbia che fanno apparire i bei colori dell'autunno, tutto grigio. Ad ogni finestra vedi grigio, esci e vedi grigio il grigio diventa il colore di tutta la giornata. L'unica cosa che possiamo fare è farci piacere il grigio. Io non ce l'ho ancora fatta ma come te ci riprovo ogni autunno. Un abbraccio.
RispondiEliminaCiao Katia, sto assorbendo tutta la luce ed il sole di questi giorni. Ne avrò bisogno per ricaricare di positività i giorni di autunno!!! Un abbraccio
RispondiElimina