sabato 17 settembre 2011

Ci vorrebbe il mare

L
’ho solo potuto sognare, immaginare, pensare ardentemente. Sapevo, ne ero certo, che quest’anno avrei toccato il fondo e non lo avrei visto. Il mare. Non vorrei avere avuto occasione peggiore per poterlo incontrare. Avrei desiderato partire con la spensieratezza di un ragazzino, zaino in spalla e tanta voglia di libertà. Ora che sono seduto su questo sofà con il mio foglio sulle gambe, quasi respiro il mare. Mi basterà uscire tra qualche ora, fare una lunga passeggiata e sarò lì, davanti al mare. Quante volte poi, ho ricordato i bei momenti di ragazzino, le estati al mare della Puglia. I nonni, gli zii, i cugini. Che belle rimpatriate. Poi la vita dà e toglie sempre in esatta misura ; sai per certo che, per ogni momento di spensieratezza ce ne sarà uno di tristezza, persino di dolore. E’ la vita. Il destino è parte di essa se non la vita stessa. Ed infatti la vita a volte gioca scherzi di bambino. Peccato che tu un bambino non lo sia più e debba accettare tutto senza muovere ciglio. Il destino, un destino orribile, mi ha riportato al mare in questi caldi giorni di Settembre. Tutto stride, ogni emozione è soffocata. Se ho odiato l’estate ora mi tocca odiare il mare. Perché sarà inevitabile legare il suo ricordo ad un brutto momento di vita. E’ come uno di quei fili che si attorcigliano, si annodano e diventi matto per slegare tutto. A pensarci bene, usando quel poco di ragione che in questi casi ti rimane, tutto fila liscio. Almeno se il tutto viene contestualizzato ad una fase della propria vita. La mia, di vita. Mi sono triturato le meningi per dare una spiegazione ad una tanto precisa quanto sfortunata serie di eventi. Senza successo. Mi sono persino illuso di poter trovare un solido appoggio su qualcuno degli appartenenti al genere umano ( sapete, qui, sulla terra li chiamano “amici” ). Senza successo. Mi sono poi giocoforza imposto di mantenere soffocata l’emotività, di mascherare quel tanto che basta per non piangermi addosso. Io sono certo di una cosa. Arriverà il momento in cui tutto questo voler essere forte sfocerà in un pianto assoluto. Oggi mi è vietato farlo perché non mi è permesso perdere il controllo. La situazione è delicata. I sentimenti negativi che albergano in me sono tanti. Non voglio perdere tempo nel manifestarli, non servirebbe a niente. Questa nave continua in solitario il suo percorso. Oggi vedrò il mare e là forse troverò comunque la forza per proseguire.
 
mare

8 commenti:

  1. Non vorrei sbagliare ma la foto ritrae una foto della Sardegna in zona Cala Gonone. Sbaglio o un minimo ci ho preso??

    RispondiElimina
  2. Pesa può anche darsi. L'ho tirata giù da Google ma non ho dato occhio ai dettagli.

    RispondiElimina
  3. Il mare Ti saprà cullare...se troverai lo spazio per starlo ad ascoltare...e nel silenzio ricercare dentro Te la forza per reagire agli eventi. Lo sconforto svanisce mentre diamo libero sfogo al pianto...che libera...nel soffocare l'emotività ci precludiamo l'opportunità di un liberatorio sfogo che necessita per poter riprendere le redini della propria esistenza...
    un raggio di Sole illumini i Tuoi passi ed un sorriso allieti il Tuo giorno...sii forte Enzo ..
    dandelìon

    RispondiElimina
  4. @Dandelion, grazie per il tuo commmento.So che soffococando le emozioni non faccio il mio bene. E' apparentemente uno strumento di autodifesa. Il mare mi aiuterà, anche in questo momento. Grazie ancora per essere passata e un abbraccio.

    RispondiElimina
  5. Caro Enzo, il mio cuore si unisce a te in questa tua sofferenza, ma non associare i doni che la natura ci regala agli eventi inevitabili della vita. Dovremmo poter godere sempre dell'emozione che la vista del mare ci da.Torna presto. Un abbraccio.

    RispondiElimina
  6. Ciao Katia. Istintivamente lo faccio. Ma sarebbe un peccato portare con me un'immagine del mare "negativa". So bene quanto mi è d'aiuto. Oggi tornerò a vederlo. Un abbraccio e grazie per il tuo appoggio.

    RispondiElimina
  7. Adoro il mare. E' il mio compagno fedele. Culla il mio dolore, consola le mie tristezze, nasconde le mie lacrime tra le sue acque, fa eco alle mie risa...il mare ti ispirera' nel tuo viaggio , Enzo.

    RispondiElimina
  8. Ciao Enzo. Ora pensi che odierai il mare perchè lo assocerai a questo momento di dolore...Forse per un pò di tempo...Ma è proprio il tempo che smussa, stempera. Quando sono mancati i miei genitori, entrambe le volte ho avuto una di quelle batoste! Non ho fratelli nè sorelle, e a parte mia figlia sarei stata completamente sola...Ma poco a poco, giorno dopo giorno, ci si tira su, si diventa un pò più forti. Rimane come una cicatrice un pò indurita, ma si sorride di nuovo, si ride, si spera... Coraggio Enzo, ti sono vicina e sono convinta che ne verrai fuori presto e amerai ancora il mare e le belle sensazioni che può dare.

    RispondiElimina

Non fate commenti come "Anonimo". Andate su Nome/URL. Inserite il vostro nickname nel campo "nome", se non avete un blog/sito lasciate vuoto il campo URL.

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails