A
bitare in città è già di per sé un problema. Vivere in un palazzo circondato da palazzi poi, una condanna. Io credo non ci siano luoghi come il traffico cittadino ed i condomìni dove si concentri il più alto tasso di inciviltà e maleducazione verso il prossimo. Io non so cosa sia successo negli ultimi venti o trenta anni. Forse io ho un pessimo ricordo della mia infanzia e della mia adolescenza; anche sforzandomi non riesco ad individuare una situazione simile nel mio passato. Passi per i miei, che fanno parte di un’altra generazione ancora, ma almeno la mia sembra essere di un altro pianeta ancora. Terzo giorno di ferie. E’ Lunedì. Mia madre mi chiede qualcosa che al solo pensiero mi fa vedere i sorci verdi: “Enzo, mi accompagneresti fino al mercato in piazza?” Si rende necessario a questo punto un rituale fatto di yoga, thai-chi e roba varia. Ci penso, devo prendere l’auto, fare un percorso di due chilometri per raggiungere l’obiettivo e attendere ( frecce d’emergenza attivate) il ritorno di mamma nel bel mezzo del traffico. Guidare mi trasforma in una belva. Hulk a confronto somigliava più ad Heidi che ad un mostro. Io odio chi guida, e quindi odio me stesso, quando sono al volante. La peggior razza sono i guidatori di Suv, odiosi maledetti presuntuosi. Mettiamoci le mamme che devono accompagnare i figli a scuola possibilmente entrando con l’auto nei locali del bidello. Non ce la faccio. Irrispettosi, imbranati, spesso bastardi. Godere poi di un pomeriggio nel quale tentare una pennica pare un bell’obiettivo. Sono in ferie, no? Dove sta il problema? Io credo che non ci sia luogo al mondo come il condominio dove la pazienza e i limiti di sopportazione vengano messi a dura prova. Ricordo che, quando ero piccolo e mi permettevo di giocare nel cortile nelle ore dedite al riposo dei vecchi, mi arrivava di tutto. Pure l’accusa di terrone rivolta ai miei. Poi io mi chiedo, ma quanti cazzo di cani ci sono? Io ne sento abbaiare almeno una ventina. Colpa dei cani? Ma figuriamoci. Ancora una volta andiamo a ritroso ed individuiamo nel soggetto umano il primo cane della situazione. Oggi c’è pure paura, perché qui siamo circondati da persone che fanno dell’anarchia pura uno stile di vita. Paura di una reazione spropositata ad un semplice “Scusi, potrebbe abbassare la radio?” “Scusi, lo sa che non si può fare la grigliata a Ferragosto sul terrazzo di casa”? “Scusi, le dispiacerebbe evitare di gridare in quindici alle 4 di notte perché io domani vado a lavorare?”. E poi: “Scusi, gentilmente, potrebbe mettere la freccia quando gira e darmi la precedenza quando necessario?”. Che risposta otterremmo? Soluzioni drastiche: andare a vivere in campagna ristrutturando un vecchio rudere, bruciare l’auto.
Quella nella foto è la piazza per arrivare al mercato? Se sì, capisco perché non vuoi prendere l'auto :-D
RispondiEliminaScherzi a parte, anche a Milano succede quanto tu descrivi, forse anche accentuato, considerando che siamo un po' di più :-D
Io vorrei una casa in campagna, ma con un autobus che ferma ogni 10 minuti sotto casa, che mi porta nella via centrale dei negozi. Si lo, chiedo troppo, io sparo sempre alto :-D
Ah ah, se fosse davvero quella prenderei l'elicottero! Non chiedi troppo Paolo, chedi una vita sana!! Un abbraccio
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