martedì 6 settembre 2011

Attenzione, pericolo!

R
infacciare: “Ricordare a qualcuno, con l'intenzione di umiliarlo, qualcosa che si è fatto per lui”. E’ un piacere, quasi imbarazzante, ricevere complimenti che attengano alla propria interiorità. Spesso li apprezziamo maggiormente quanto più la persona che ce li fa è degna della nostra stima. Io divento rosso, abbasso gli occhi, sono immediatamente pronto a negare tutto, ogni volta che qualcuno mi rivolge parole di apprezzamento. Succede anche che nei momenti di difficoltà io sia talmente restio a chiedere aiuto in giro da rifuggire ogni forma di solidarietà, vera e sincera. Solitamente mi isolo e provo ad affrontare tutto da me. So per certo che, nei frangenti in cui sono con il morale a terra divento pesante come il marmo. Internet è una droga. Se non ci fosse, sarei giocoforza ( e menomale ) costretto a vivere i miei dolori in totale solitudine. Internet è una malattia. Accendi il computer, apri una chat, chiacchieri. Ti lasci andare a raccontare dei tuoi problemi, qualcuno dimostra di essere attento ai tuoi discorsi. Attenzione, attenzione. Nel momento in cui tu parti, rischi ti colpisca in fronte un doppio boomerang: allontanare progressivamente quella persona e, effetto ancor più devastante, sentirti rinfacciare il tutto. Ora, proviamo a fare ordine. Qualsiasi cosa uno faccia ( in bene, intendo ) lo fa con il cuore. Nessuno è costretto ad ascoltare nessuno gratuitamente. Poi ad un certo punto, la cosa si fa pesante. Io stesso, mi rendo conto di questo. Non amo essere di peso a nessuno. Ci sono persone che non hanno la qualità della schiettezza. Troppo facile esserlo a posteriori; perché ( se pensi di essere un amico ) non mi avverti del fatto che sono una persona pesante, lamentosa, fastidiosa? Ed invece aspetti il momento per “tagliarmi”, dicendo che non è il caso di vivere internet come un afflizione? Preciso, voglio farlo, che non è Internet la causa. La colpa è sempre e solo delle persone. Ma dov’è finito il coraggio di dire le cose in modo schietto e sincero? Dove? Io non voglio più ( mai più ) sentirmi dire che sono mite, paziente, autoironico, sincero. Guai a chi lo fa. Volete farmi un complimento vero? Ditemi che sono empatico. Del resto non mi frega nulla. Mi tocca ridere di nuovo. Lo faccio eccome. Rido di fronte all’ennesima dimostrazione di “ amico va bene quando tutto va bene”. Non mi ero mai sentito dire che sono portatore sano di tristezza, che riesco a trasformare un piacere, in un’afflizione. E allora, per rimanere in linea con la mia nuova condotta, mi lancio in un liberatorio….Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah!
 
pericolo_1

8 commenti:

  1. Ah non era davvero morto questo blog, son felice!

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  2. Ah ah Shuzzy, l'ho dato per morto molte volte. Si sarà anche stufato di risorgere! Ciaoo

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  3. Ti dirò, se mi fanno un complimento oggi non arrossisco, ma rilancio facendo il finto gonfiato, quello che ringrazia con aria alta. Lo faccio quando i complimenti arrivano da chi mi conosce e sa che io faccio finta, in modo ironico.

    La gente rinfaccia? Io rinfaccio loro di non rinfacciare. Mi hai fatto un favore, ti ringrazio, ma non me lo rinfacciare, altrimenti ti cazzio.

    Per la questione della schiettezza, permetti una provocazione? Se io faccio una critica su di te costruttiva, tu che fai? La accetti sempre sempre o magari ti irrigidisci, magari senza rendertene conto? Io anche voglio schiettezza ma mi rendo conto che a volte mi irrigidisco se mi si dicono certe affermazioni. Le due cose non sono compatibili: se pretendo schiettezza poi accetto la critica.

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  4. Ottima domanda Paolo: la critica costruttiva generalmente proviene da chi tiene veramente a farti migliorare. Inizialmente per orgoglio mi irrigidisco ma sono felice che qualcuno faccia qualcosa per il mio bene. Ciò che non riesco a reggere è il fatto di farti pesare di non aver accettato la critica come un segno di menefreghismo. Rinfacciando poi di averti aiutato.

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  5. Ti parlo di mia esperienza personale.....a me ascoltare piace, e mi piace tanto capire la gente.
    Poi ovviamente si arriva a un punto di ristagno, dove potrebbe esserci mancanza di interesse su argomenti o ancora peggio mancanza di evoluzione......da li secondo me bisogna semplicemente fermarsi.....ma non rinunciare.


    i complimenti ? si devono accettare come le critiche e viceversa, perchè altrimenti si prendono a cuore cose che non sono nostre.
    Sono sincero....a volte riesco, a volte no.

    Un suggerimento: meglio lavorare molto su se stessi.......il modo migliore per accettare i giudizi di chiunque, e quindi avere possibilità di avere più amici.

    Esistono diversi modi di criticare: chi condanna sono da evitare, da subito.

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  6. Sem, grazie. Quel che mi preoccupa è il fatto di aver fatto e tuttora faccio, un bel lavoro interiore. L'interazione talvolta lascia spiazzati anche coloro che conoscono sé stessi alla perfezione. Colpa del variegato mondo umano. Or aciò che conta è affrontare ogni eventuale delusione con un sorriso. E' necessario. Un abbraccio

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  7. Io ne o qualcosa di "amico va bene quando tutto va bene".. ho avuto anni in cui ero totalmente in difficoltà e ho visto la gente sparire completamente.
    è così purtroppo..Quando stai bene, non hai pensieri per la testa ci sono tutti e quando è il contrario che attorno a te c'è il deserto.
    Parlare delle proprie paranoie aiuta a sgonfiarle!
    Spero che troverai qualcuno con cui parlarne.. non solo in internet!:)
    A presto..Sibilla

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  8. Grazie di cuore Sibilla. Lo spero anch'io. Occhi da guardare, parole libere e non travisate dallo scritto che, è senza tono e pertanto incomprensibile. Un abbraccio

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