venerdì 18 marzo 2011

Chi ha pane non ha denti

I
l prepotente e mite sole di oggi ha aperto uno squarcio tra le nubi che hanno offuscato la sera di ieri. Mi è parso di tornare ai vecchi ( e non così piacevoli ) tempi in cui il mio cielo si annuvolava frequentemente provocando tempeste emotive della forza di uno tsunami. Ora che qualcosa è cambiato le nubi di tanto in tanto arrivano e anche solo per una sera finiscono con l’innescare il solito meccanismo autolesionista. E così, la notte è arrivata a spazzare tutto regalandomi poi un mattino illuminato di sole e speranza. Attenzione però, quei frangenti di cielo grigio che hanno accompagnato il mio pre-sonno non sono trascorsi inutilmente. Ho pensato agli ultimi tre anni di vita, quelli che mi hanno visto protagonista di un fitto lavoro interiore che, gradatamente ha smussato i miei angoli vivi. Piano piano, ho gettato nel cestino una consistente quantità di orgoglio, rabbia sopita, istinto, impulsività finendo con il trasformarmi in una persona riflessiva, ( fin troppo ) analitica, assai meglio predisposta verso il prossimo e soprattutto, paziente. E scoprirmi capace di aspettare, persino capace di sperare, è stata la chiave del mio successo. Attendere, sperare, quando tutto sembra giocarti contro porta a vivere inevitabili momenti di crollo, ed io ne ho avuti. Eccome. Aspettavo, speravo, sognavo. E quando il treno è passato, l’ho preso in corsa e ho scoperto quanto fosse bella la sensazione di chi, trovato anche il posto si siede, e inizia il viaggio sapendo di stare comodo fino a destinazione. Ora sento di avere bisogno di una buona dose di pazienza in più. Ora che mi è finalmente concesso di scegliere, ora che mi sento legittimato ad avere i miei momenti di assoluta libertà, mi ritrovo a dover fare altri conti. Ho bisogno di trovare tutto ciò che darà un senso al frutto del mio lavoro. Attorno a me tutto è fermo e immobile come sempre, e chiacchierando di tutto questo con mia madre è saltata fuori l’espressione “Chi ha pane non ha denti”. Mi sento un uomo “in fieri”. Sono in continuo divenire, la mia vita è iniziata solo ora, e ho la stessa energia e voglia di vivere ( anche se dal tono di certi articoli non si direbbe..) di un ragazzino. Ma probabilmente sono un po’ fuori dal tempo. Ho preso questo treno e ci sono salito, con il fiatone e tanta voglia di sedermi senza essere disturbato. Ora, aspetto la prossima stazione e sinceramente se proseguisse tutto più lentamente non mi dispiacerebbe. Mai ritardo sarebbe così gradito. Pazienza, allora. Aspettare non mi costa nulla, e, con il senno di poi potrebbe rivelarsi davvero produttivo. Il sole prepotente e mite di oggi, ha squarciato le nubi. Ieri è solo un ricordo ma finchè riuscirò a tirare fuori il meglio anche da questi momenti, ci sarà sempre un nuovo sole ad illuminarmi la strada. E oggi, vedo bene, molto bene.
 

5 commenti:

  1. Enzo, mi permetto di darti un consiglio, con presunzione un ottimo consiglio. Leggiti il "Potere di Adesso" di Eckhart Tolle edito da Armenia. Io l'ho letto circa quattro anni fa e ci sono tornato sopra per un numero innumerevole di volte. Imparerai a togliere, invece che aggiungere, pensieri automatici, a riconoscerli. Imparerai a non giudicarti più, ma essere punto e basta. Imparerai che ciò che conta è quello che sei, non quello che gli altri vedono in te. Erigerai una diga contro le etichette che la mente malsana ti propone e tante altre cose buone. Fidati è un libro che ti può aprire una bella finestra. Io grazie a quel libro anche ho raggiunto un livello di autostima che nemmeno una fase leggera e fisiologica di depressione possono scalfire.
    A parte tutte le cazzate che si possono leggere su tanti blog, così come sul mio questo è un consiglio serio. Credo che non te lo lascerai sfuggire. Cowabunga!

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  2. Farò indubbiamente tesoro del tuo consiglio. A saperlo non avrei comprato quello di Eco che mi accompagnerà nei prossimi tempi. Ma di sicuro penso che abbiamo entrambi ( perdonami se mi permetto ) attraversato fasi magari simili cui sono seguite reazioni simili. Tutto qui. Mi fa piacere ritrovarmi in molte cose che dici. Un abbraccio

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  3. Sono tante le situazioni in cui chi ha il pane non ha i denti. Cosa possiamo farci, cerchiamo di recuperare un po' di farina e facciamoci noi il nostro pane.

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  4. Ciao. Dal tuo post però vengono fuori speranza, fiducia. Non ti "conosco" da molto, però mi pare che tu abbia fatto molto cammino. Io mi analizzo molto meno di te e forse così facendo ricado sempre negli stessi errori...Sto lavorando da tempo sull'autostima..lì sono proprio deficitaria. Un forte abbraccio.

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  5. Ciao Viola, la speranza e la fiducia non devono mai mancare. Così come il lavoro su sé stessi. Sono convinto che analizzarsi, seppur talvolta porti ad essere fin troppo chiusi e pessimisti, aiuti enormemente a capire gli altri e il mondo. Un abbraccio a te..

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