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avvero non immaginavo un così grande coro di affetto. Il mio grazie sincero va ai miei amici del mega-condominio chiamato Blog. I loro consigli, le loro parole di incoraggiamento vanno in una direzione univoca e suonano così: “ Apri il cuore”. Mi immagino dunque finalmente ( e piacevolmente ) liberato dalle catene con le quali il cervello ti imprigiona e poi completamente avvolto dalla inconfondibile morbidezza del cuore e di ciò che la mia interiorità turbolenta mi suggerisce. Non c’è molto da nascondere. La mia testa viaggia troppo a compartimenti stagni, si fida solo di quello che è un ordine mentale che deve sempre e comunque essere rispettato. Se voglio farmi del male imprigionandomi nelle segrete del mio cervello, sono cavoli miei. Ma mi faccio ulteriormente male se non lascio libero il cuore di dire la sua. Apro le porte dell’anima e faccio uscire tutto. Lo posso fare qui, forse solo qui. E l’idea paventata di abbandonare tutto non è altro ( forse ) che l’ennesimo gesto di masochismo dettato dalla mia mente, ora realmente sottoposta ad uno stress totale. Sono stanco da questo punto di vista. Pago dazio con sufficiente certezza dello stress accumulato in questi mesi. Ma non è possibile, anzi deve essere assolutamente necessario mantenere aperte tutte le porte che conducono all’anima. Perché lì sta il segreto di una serenità palpabile e dimostrabile attraverso una più leggera visione della vita. Incredibile poi che anche sul lavoro ( bastano dieci minuti di dialogo con qualcuno che sa misurare le parole e ne conosce il peso), si riesca a trovare una via d’uscita. So perfettamente ciò di cui ho bisogno. Non ho mezzi termini, ho bisogno di dimenticarmi cos’è il cervello, di quelli che sono i suoi complicati meccanismi. Sono diventato praticamente sordo dall’orecchio buono, quello che mi ha sempre suggerito di non distogliere l’attenzione sulla fantasia, sull’attimo, sui sogni, sulla vita anche spirituale. Io che mi sono sempre vantato di essere un razionale (tremendamente orgoglioso del suo cervello e così assillato dall’idea che in tutto ciò che è vita due più due debba fare sempre quattro), scendo dal piedistallo di cristallo sul quale sono salito. Voi, amici lettori mi avete indirizzato su quella strada. La immagino come un sentiero di campagna circondato da vegetazione rigogliosa che si lascia accarezzare dal vento. E’ una strada che, come tutte quelle che percorriamo nella vita non sappiamo dove porta, ma che ti invoglia a proseguire il cammino. E se dovessi scegliere tra questa ed un’altra irta di quegli ostacoli che solo la ragione può creare, beh, non avrei dubbi. Tutto questo per dire che fino a quando ci muoviamo con la fantasia, con la leggerezza del cuore, con la verità che sempre la nostra anima ci suggerisce non avremo mai nulla da temere. Ecco il mio inno al cuore. Che sia d’aiuto a me e a chi come me non riesce ancora a liberarsi di un cervello ingombrante.
Liberati dalle catene della ragione. Ci sono momenti in cui il cervello ti dà grandi soddisfazioni, ma lascia che la fantasia si faccia accompagnare dal cuore. Questo post è già un inizio, ora avanti così.
RispondiEliminaMi associo a Paòlo.. stacca il cervello e inizia a ragionare di panza... è talmente bello lasciarsi andare!!!
RispondiElimina"Voi, amici lettori mi avete indirizzato su quella strada. La immagino come un sentiero di campagna circondato da vegetazione rigogliosa che si lascia accarezzare dal vento."
Be'... mi sembra che tu sia sulla strada giusta...
Un caro saluto e a presto!
Ciao Enzo,
RispondiEliminaSara è una esperta di navigazione, di allegria ed ha in gran cuore. ...è talmente bello lasciarsi andare.... bé, segui il suggerimento e molla gli ormeggi...capitano. Buona navigazione nel mare della felicità, della fantasia e dell'amore
Sei già sulla strada giusta Enzo.. continua così e non te ne pentirai! alle volte seguiamo sempre e solo il nostro cervello perché abbiamo paura di ragionare con il nostro cuore.... ma non dobbiamo temere nulla... i nostri sentimenti spesso ci guidano verso la giusta direzione! :)
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