mercoledì 16 marzo 2011

La ragnatela

D
irei che ho bisogno di scrivere. E devo farlo in fretta, prima che la batteria mi muoia tra le braccia. E’ una di quelle giornate alla fine delle quali, vorresti avere subito la possibilità di sfogarti, di chiedere consigli, di raccontare le mille emozioni vissute in poche ore. Ma non posso farlo, almeno fino a quando non varcherò la porta di casa e finalmente troverò ciò che cerco. Eccomi qui, allora. Il mio blog è la mia piccola stanza buia illuminata solo dalla lieve luce di una candela. Ci sono solo io. E i miei pensieri. Che dire. Si può nell’arco di otto ore lavorative passare dal massimo dell’esaltazione per la propria efficienza, all’inconscio timore di non aver poi fatto abbastanza? Non ascolto la mia coscienza e faccio male. Perché quello che mi dice è che io come sempre, dò il massimo se non tutto. E allora chi mi inculca quella stupida paura? La risposta la trovo ancora una volta dentro di me: ciò che mi frega è cio’ che io dimostro di essere. Sempre. Disponibile, capace di quell’unico movimento della testa che corrisponde all’annuire. E dunque, da qui la convinzione ( o meglio, la paura ) che io debba sempre dare il massimo, anche quando sembra non mi venga chiesto. E allora vai con i sensi di colpa: “ Ma avrei dovuto fare anche quello?”, “Ho fatto poi realmente tutto il possibile?” “ E se venissi giudicato male per il mio comportamento?”. Paure, probabilmente ingiustificate, assurde che stanno già minando un lungo ponte che voglio invece vivere in totale relax. Passo davvero per stupido, me ne rendo conto. Ma dovevo pur parlare, dovevo pur raccontare, esternare tutto. Non mi preoccupo di risultare a tutti gli effetti un paranoico. E che così facendo pongo sempre le basi per vivere male. E dire che tutto è tremendamente chiaro: mi fa paura il fatto di aver già scoperto le carte. Voi pensate che riuscirò a liberarmi di questo piccolo momento fino a Lunedì? O finirò con il preoccuparmi di un’ eventuale rimostranza al mio ritorno? E se invece io passassi quasi per megalomane? Magari la mia presenza o la mia assenza in un momento importante non sarà neanche stata notata. Beh, che dire, a creare il solito sconquasso è sempre la stessa incredibile, assurda paura. Che sotto certi aspetti è motivata visto che io sono ancora sotto “periodo di prova”. Ma il problema sta da un’altra parte, questo è chiaro. Il problema come sempre è dentro di me. Ah, quasi dimenticavo..Tra le sensazioni di oggi merita menzione il fatto di essermi sentito così utile alla causa da pensarmi idiota. Liberarmi della ragnatela che mi sono tessuto intorno negli anni non è facile; ho lavorato molto per rendermi un uomo maturo che ancora però deve imparare tanto dalla vita. Può essere che tutto quello che sta accadendo piano piano mi aiuterà a liberarmi dell’intreccio di fili che mi avvolgono. Che arrivi presto il 20 Giugno.


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