martedì 16 novembre 2010

Effetto boomerang

P

iù rileggo questo blog, più non mi piace. Talvolta, “ripassando” i miei scritti, mi chiedo se sia veramente io a scrivere quelle cose e se effettivamente quei pensieri siano lo specchio fedele della mia anima. Se fosse così, avrei paura. Perché non c’è niente di più tremendo che avere una prova scritta della propria inquietudine interiore. Questo blog mi si sta rivoltando contro. Perché scrivere è frutto di una riflessione e a sua volta la riflessione, di un momento di pace interiore; appunto, di un momento. E chi ha pensato, leggendo questi articoli, che io sia una persona tendente all’analisi, alla pacatezza, alla riflessione lenta, ha sbagliato tutto. Continuando sulla falsariga di ieri, ripeto che questo blog è un bluff. Sbaglio ad incolpare uno strumento; ad avere colpa è chi, di questo strumento fa uso e ( nel mio caso ) abuso. Lasciando quotidianamente qui le mie paturnie non mi aiuto affatto, a meno che io rinunci alla tendenza masochistica a rileggermi. Probabilmente l’introspezione si sta accentuando troppo e con essa il distacco dalla realtà che, per quanto sempre ignobile e asfittica ( parlo per me ) è pur sempre viva. Ed io nella realtà trasmetto agli altri ben altre immagini, ben altre impressioni. Di sicuro sono sempre stato una persona incapace di esprimere il proprio pensiero, la propria opinione, le proprie lamentele senza timore di essere giudicato. E proprio il timore del giudizio altrui mi rende neutro, un finto neutrale. Io so dove andare, da che parte stare, chi amare e chi odiare. Nella vita non sono mai stato forte al punto di esprimerle certe opinioni, e, chissà perché, scrivendo, mi riesce ancor più difficile. Non ho alcuna intenzione di passare per un buonista, senza carattere, disposto a perdonare tutti. Non sono così. L’equilibrio che qualcuno mi sta aiutando a raggiungere deve passare per un atteggiamento assertivo che non è , e non è mai stato nelle mie corde. L’arida vita che conduco mi ha portato gradatamente a perdere due dei miei più evidenti tratti caratteriali: l’istinto e l’orgoglio. Senza contare l’impulsività. Vorrei a tutti i costi riappropriamene, e per farlo ho davvero bisogno di alleggerire il peso dei pensieri, di tornare ad essere quella persona si, capace di pensare ma anche in grado di far sentire la propria voce e di lottare senza dover per forza cercare soluzioni salomoniche. Non credo più a chi dice che, ad una certa età la personalità è quella e non si può cambiare. Voglio dimostrare che non è così.

Boomerang

3 commenti:

  1. Ionon creoniente invece...chi miconosce sa,che in realtàio sono ache altro...Qui c'èuna parte di,ma tanto altro è altrove e credo che valga per tanti. E non è vero nemmeno che non si cambia.Il tempo non cambia solo il corpo...E' bello leggerti,invece...

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  2. Sono convinta che le persone possano sempre crescere, e che questa sia una bellissima sfida che puoi vincere.

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  3. Non sono senza nome, mi chiamo Angela. :-)

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