domenica 28 novembre 2010

A me, non fanno ridere.

I
n una divertente scena del film “Il bisbetico domato” con Adriano Celentano, il protagonista (un burbero uomo di campagna) piange a dirotto guardando le comiche. Quest’immagine assai caricaturizzata per esigenze di copione, ben mi si addice. E’ in effetti la stessa identica reazione che probabilmente avrei guardando uno dei cosiddetti “cinepanettoni”. Non fosse per la martellante pubblicità e per le comparsate dei protagonisti nelle varie trasmissioni televisive, di questi films probabilmente non mi accorgerei neppure. E li chiamano “comici”. Ma quando si parla di comicità in relazione a questo genere di produzione a cosa si fa riferimento? Agli attori e alle attrici quasi sempre improvvisati? Alle battute di pessimo gusto contornate da inevitabili parolacce? A pur validi interpreti che abbassano di gran lunga il proprio livello di autostima? A quale tipo di utenza sono rivolte queste pellicole? Ed è a questo punto che scatta, inevitabile, la malinconia , la nostalgia per quella che considero la comicità più esilarante. “De gustibus non dispuntandum est” per cui la mia sarà inevitabilmente una valutazione soggettiva. Premetto che l’avvento del “file sharing” ha dato il colpo di grazia alla mia già flebile voglia di recarmi al cinema; penso si contino sulle dita delle due mani le occasioni  in cui nell’ultimo ventennio ho visto un film “dal vivo”. Ora invece scelgo di vedere ciò che voglio, e quando voglio. E potendolo fare, opto per un cartoon movie, per un thriller psicologico o se voglio realmente divertirmi, per un classico in bianco e nero. In particolare sono un appassionato delle commedie all’italiana degli anni '50. Sarà che manco di senso dell’humour ma non trovo nella comicità moderna, grande novità di contenuti. Guardate C.D.S.: figlio di cotanto padre ed ora “impegnato” indefessamente in pubblicità e “cinepanettoni” ove riporta, ripete, ricicla le sue stesse battute, persino le stesse movenze. Non rido, non riesco a ridere di gusto. Sono anch’io un bisbetico da domare? Forse. Penso tuttavia di sfondare una porta aperta nel dire che oggi mancano quelle che io definisco “le fabbriche” di comici. Esistono un paio di prodotti in tal senso grazie ai quali molti talenti hanno avuto modo di mettersi in luce. Ma credo che si tratti di una comicità di nicchia. E spesso questi talenti vengono “infilati” all’interno di produzioni di scarso valore. Se non rido ci sarà una ragione; per chi si accontenta, buon “cinepanettone”.

Una scena dal film “Il bisbetico domato” (1980)

7 commenti:

  1. Bhé la comicità in Italia ha trovato come ultimi esponenti personaggi anni 80 con vari film. Da Pozzetto, a Villaggio, lo stesso De Sica negli anni 80 sapeva far ridere. Ne ho citati alcuni, ne potrei citare molti di più.

    Oggi invece certe pellicole con le stesse battute alla fine fan ben poco ridere. Nuove generazioni di comici da film non sono ai livelli di un tempo, a parte Aldo Giovanni e Giacomo e pochi altri. In cambio abbiamo tanti comici da teatro, che nascono allo Zelig e che poi fanno strada.

    Una nota finale su De Sica: se volesse, potrebbe fare molto di più di semplici cinepanettoni o spot, perché è comunque bravo a recitare. Ad esempio vorrei vedermi il film che ha fatto con Pupi Avati.

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  2. Riguarderei la saga di Fantozzi in eterno. Probabilmente a livello teatrale le produzioni sono di livello migliore. Ricordo di aver assistito tanti anni fa a teatro ad una performance di Sconsolata. La tv non le rendeva giustizia. QMi sbellicai dalle risate.

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  3. ahahaha! Bellissimo il video☻
    De Sica, è vero, potrebbe fare molto altro e molto meglio, ma non lo pagherebbero lo stesso prezzo... Fantozzi poi... no vi giuro io quell'uomo lo adoro. Quando ha lavorato con Pozzetto! No, mitici! I cinepanettoni sono penosi, chi li guarda si accontenta un po' troppo. Notte!

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  4. Beh.. pienamente d'accordo. Io in questi anni, in questi natali ecc ecc non c'è dubbio che abbia mai visto un cinepanettone. Mettono tristezza pure a me, a tal punto che mai li ho guardati neanche quando li passavano in tivù...

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  5. Concordo in linea generale con il tuo post. Ed anche con Paòlo sulla sua chiusa finale su De Sica Jr.

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  6. che bella scenetta!
    mi ha fatto ridere di gusto.
    non mi piace il genere panettone, quoto come altri per il grande fantozzi e la sua strepitosa famiglia.

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  7. Ciao Silvia, grazie di essere passata. Fantozzi è un mito. Nella sua debolezza incarna l'uomo medio.
    Ciao

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