lunedì 1 novembre 2010

La quadratura del cerchio

2464827081_6fefd55ce1_oVattene, Ottobre. Vattene. Hai appesantito le mie spalle, la mia mente, il mio cuore. Non tornare più, e mi raccomando, lasciami soltanto quel che di buono, un’esperienza, lascia. Ottobre, grazie comunque per avermi fatto capire che Dio c’è, ed è in quella incredibile serie di eventi che mettono a dura prova la mente, il fisico, la capacità nervosa. E’ lì a farti capire che la forza di volontà aiuta a superare le montagne. E’ lì a dirti di non soffermarti mai su ciò che ti sta accadendo intorno, di non perdere il tuo tempo piangendoti addosso. Il tempo non aspetta. E’ lì a consigliarti, a ricordarti che, quando le acque si saranno calmate, la ragione e la lucidità ti soccorreranno e tutto apparirà così chiaro, ai tuoi occhi e alla tua mente. C’è sempre una sorta di compensazione nella vita: ci sono momenti, lunghi momenti in cui sembra ti venga tolto tutto, fasi nelle quali ti convinci che la giustizia, quella terrena, non esiste. Se hai pazienza, se hai la forza di superarli, avrai una gradita sorpresa. Ti scoprirai arricchito, ti accorgerai che tutto torna, che puoi ottenere la quadratura del cerchio. Io, ora, mi sento così. Non ci posso far nulla, e, sebbene dai miei scritti io possa apparire costantemente pessimista e incline all’analisi perpetua, mi sento bene. Voi a questo punto vi chiederete come possa sentirmi e quali toni i miei articoli potranno assumere, nei momenti più bui. Sorrido perché, giustamente, per quanto un breve passo possa già essere sintomatico delle condizioni del proprio animo, non rende mai completa giustizia. Ed è proprio in questo momento ( in cui come sempre lascio che l’anima detti a ruota libera le sue sensazioni ) che mi rendo conto di una piccola falla; immagino questo blog come il diario di bordo di una grande nave che affronta il suo viaggio senza una meta precisa, ma c’è qualcosa di cui probabilmente non potrò mai conservare memoria scritta. Ci sono sfumature, sguardi, gesti che non possono arrivare a chi mi legge, a chi, pur non conoscendomi si è affezionato a me, o meglio, alle mie parole. Non posso purtroppo andare oltre, e Voi non potete fare altrettanto, ma non posso che essere felice di tutto questo. Non possiamo scavalcare il muro che un freddo monitor rappresenta, non possiamo pretendere che si raggiunga quella perfezione che solo un rapporto umano vissuto in tutte le sue forme di espressione, può a volte regalare. Ma ringrazio ancora una volta, questo schermo, Voi e, la mia voglia di guardarmi dentro se oggi, mi sento bene. Piove a dirotto, è due giorni che non fa altro che piovere. Ed anche il suono forte della pioggia oggi, è musica per le mie orecchie.

2 commenti:

  1. Ciao Enzo, si ottobre è andato, ma l'autunno in generale,secondo me non è una stagione felice. Quando si profila il Natale poi vado in crisi. Anzi non lo dire in giro, ma quella che circola è un simulacro, la vera Sara è in letargo. Un bacio!

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  2. Ciao Sara, sono del tutto in linea con il tuo pensiero. Io, salterei a piè pari questa stagione e Natale...beh, dal mio blog si capisce già.... Il mio letargo finirà quando tornerà l'ora legale. Fino ad allora, continuerò ad essere un'entità...
    Un abbraccio e buona serata!

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