lunedì 8 novembre 2010

A corto di sogni

E
sole fu. Credo fosse ormai più di una settimana che pareva sempre notte. E con il sole è sparito un fortissimo mal di testa che stanotte mi ha fatto alzare alle quattro in preda all’insonnia. Ora che ricordo, mi sono dimenticato di prendere la mia pastiglietta di melatonina, che, (sarà anche un effetto placebo) il sonno me lo concilia di molto. Ultimamente ho comunque ripreso a leggere il mio libro in lingua Inglese, non appena mi butto sotto le coperte. Ci metto una vita a tradurre anche una sola pagina, faccio però un ottimo esercizio per mani e braccia nel passare ritmicamente dal testo al dizionario e viceversa. Le notti in sé sono abbastanza tranquille ma, di immagini oniriche, neanche l’ombra. Sognare si sogna, è naturale, fisiologico ma ci sono periodi in cui riesco a ricordare ed altri in cui, il nulla. Mi ha sempre appassionato interessarmi a come il nostro cervello lavora nella fase del sonno,quale possa essere il significato delle immagini che ci passano davanti mentre riposiamo, sul fatto che esista un nesso tra il nostro stato emotivo ed i nostri sogni. La mia immagine onirica ricorrente è l’acqua. Spesso assume tonalità di un marrone scuro, è impetuosa ed io ovviamente, mi ci ritrovo quasi sempre immerso. Sintomatico, questo fatto, di un’anima in perenne lotta per la sopravvivenza. Il mio rapporto con l’acqua però non è così conflittuale nella realtà, il mare soprattutto mi regala un’ineguagliabile sensazione di pace. Che dire poi dell’aereo? Qui la situazione si capovolge; non ho mai volato e sto cercando di convincermi a farlo. La mia paura? Semplice, quella di lasciarci le penne. Si, lo so che è statisticamente provato che gli incidenti in auto provocano assai più vittime, come so che il destino è in agguato sempre e in qualunque luogo. Ma, nel sogno io mi ritrovo a bordo e avverto una sensazione di innaturale tranquillità e, al risveglio provo pure un certo dispiacere rendendomi conto di non essermi spostato di un centimetro. Sarà, ma sto attraversando un periodo arido anche per quanto riguarda la mia produzione“notturna”. Mi piacerebbe conoscere il vostro sogno ricorrente, se riuscite a darne una spiegazione, se lo collegate in un certo modo al vostro “status” emotivo . So che per alcuni è già difficile dormire, ma chi è così fortunato da sognare, beh, raccontate le vostre esperienze oniriche!

3 commenti:

  1. Io non l'ho vinta, ma ho fatto un paio di voli. Diciamo che non è fobia, è un timore superabile. Però quello stare sospeso per aria da un lato è bello, mi culla. Però da un lato mi mette timori infondati, perché alla fin fine ste cose possono succedere con tutti i mezzi.

    A volte mi chiedo perché un treno lanciato a 300 orari non mi spaventa, mentre un aereo per aria un po' mi mi mette timore.

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  2. Io sono spesso treni e stazioni, che per una come me che invece sta volentieri a casa sono abbastanza indicativi. Cioè credo di essere in situazioni che sono sempre in movimento. Da quando ho smesso di fumare talora sogno di farlo, ma non come un desiderio, piuttosto come una sconfitta. Il mio terrore è di ricominciare, spero che non accada mai!

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  3. @Paolo: Anche a me il treno a 300 orari non fa paura. Penso sia legato al fatto di sentirsi "a terra". La mia è anche una metafora non essendo di carattere molto propenso a "volare" con la fantasia ma a tenere ben saldi i piedi sul terreno!
    @Sara: Ti auguro di sognare di fumare anche tutte le notti, così la tua salute non ne risente. Non ricominciare mai!!!!!!

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