sabato 9 marzo 2013

L’appuntamento

P

oteva mancare il post depresso del Sabato? Attenzione però, qualcosa è cambiato davvero. Mentre faccio andare le dita sui tasti ci sto ridendo su, non sono mica triste, pensate forse che possa ancora provare emozioni e sensazioni? Il post depresso del Sabato è un appuntamento al quale cerco sempre di non mancare perché è pur sempre un modo ( il mio modo ) per ricordarmi che ancora respiro, nonostante tutto. Faccio tutto da me. Il post depresso del Sabato ferma il tempo e lo congela quel tanto che basta a raccontare le stesse solite cose. Chissà perché ma mi sono messo in testa che il Sabato debba essere il giorno del masochismo per eccellenza; mi voglio fare male ( che poi male non sento più ), voglio ricordarmi che sono solo e che un appuntamento comunque ce l’ho, come tutti là fuori. Non riesco a fare un sunto quotidiano della mia vita, come dicevo ieri. Rischierei di rafforzare ulteriormente la mia convinzione secondo cui, l’abitudine, l’accettazione rassegnata della ripetitività dei giorni, porta gradatamente alla morte interiore. E diciamo solo interiore. Il post depresso del Sabato mi permette di dire le peggio cose, tanto poi da domani, e per tutta la settimana, sembrerò quasi normale, uno dei tanti. Sali sul treno, scendi dal treno, bolla, lavora, risali sul treno, riscendi, mangia, dormi. Più normale di così? Cosa vuoi di più dalla vita, pensano gli umani. Ma volete mettere la fortuna di avere un giorno tutto per me nel quale deprimermi liberamente, pensare a tutto ciò che non ho, che vorrei ma che in fondo non voglio? Un giorno nel quale possa ritenermi legittimamente più matto del solito, più lagnoso del solito, più rompicoglioni del solito. Come faccio però a far capire che nonostante tutto sto bene? O meglio, che grazie ancora alla mia testa pensante ho la forza per non scendere ai livelli di qualche anno fa, a pronunciare frasi e a fare promesse che credo sia inopportuno riportare qui. Sebbene non mi siano simpatici ( ed uso un eufemismo) vorrei tante volte provare il gusto di essere umano, almeno per un giorno. Infilarmi in quelle teste vuote, piene di neuroni bruciati, che trovano ogni giorno una motivazione per vivere. Ma come fanno, Dio mio, come fanno? Perché a me non è concesso? Ora che ho smesso di lamentarmi, chiudo il post depresso del Sabato. Sento un gran rumore intorno.

 
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