lunedì 25 marzo 2013

Di Lunedì

P

otrei anche non scrivere nulla. Il Lunedì è un giorno strano. Parto stranamente motivato tanto che qualcuno in ufficio stamattina : “ Enzo, come mai tutta questa voglia di lavorare il Lunedì?” . Eh, non è facile rispondere se non ammettendo che la voglia esiste davvero ma al solo scopo di esorcizzare. Le solite, infinite facce della stessa medaglia. Anche il lavoro può rivelarsi una medicina, anzi lo è sicuramente. Durante le otto ore canoniche i pensieri rimbalzano come una pallina nel flipper ma non fanno male, scivolando mestamente nel buco. Di questi giorni voglio sottolineare ancora la buona predisposizione verso il prossimo, una certa serenità d’animo che mi spinge ad elargire persino consigli. Io che sono l’ultimo a poterlo e doverlo fare. Sembrerò egoista ma nelle fasi che seguono a quelle di grande rabbia mi sento quasi filantropo; non dico di amare il mondo, questo no. Semplicemente provo ad accettarlo. Ne guadagno sensibilmente in termini di coerenza, riuscendo a non apparire il solito umorale, oggi leone domani agnello. Vorrei, gradirei con tutto il cuore apparire una persona come si deve. Mi faccio una risata perché fino a qualche giorno fa quasi mi vantavo della mia pazzia, della mia ostinata lotta contro il male. Possibile che ora sia diventato un uomo normale, dannatamente umano? Semplicemente di questi ultimi tempi ( e l’ho già fatto notare ) mi sto fossilizzando sul tema della vita senza però guardare egoisticamente la mia. Osservo i miei genitori, faccio molti pensieri, calcoli, sento che il tempo stringe sempre e che devi sempre prendere tempo. Maledetto, maledetto tempo. A volte ti passano davanti gli anni sprecati, le occasioni mancate, e in questo momento vorrei tanto riprenderlo, riavvolgere il nastro ed essere quel figlio che poteva essere migliore. Pazienza, nessun rimpianto. Ora voglio prendere il tempo per la gola, vorrei che perdesse i sensi in modo da regalarmi il lusso di godermi le persone care il più possibile. Non capita quasi mai che si abbia tempo per riflettere su queste cose. E so che purtroppo basterà un niente per tornare ad essere il solito. Ma guardarli i miei, studiarli, e viverli regala un senso di pace. L’esatto opposto di ciò che accade quando faccio questo lavoro su di me. Va bene così Enzo, lascia che sia.

 
200410171519170.Monday


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