domenica 27 marzo 2011

Un fiume in piena

B
entornata luce. Che fa anche sorridere dirlo in una giornata in cui a predominare è un grigiore dal sapore Novembrino, di inizio autunno. Dormo poco; ho deciso di non tenere più il cellulare sotto il cuscino in attesa che la vibrazione mi massaggi il cervello alle 5.30. Mi sveglio anche prima e questo purtroppo accade durante il fine settimana. Poco male, basta lamentele. Ripenso a quelle foto che, guarda caso, mi hanno regalato un magico assist per affrontare l’argomento “passato” di cui spero poter sciorinare diverse esperienze da ora in poi. E ancora oggi, un amico mi ha confessato di aver bisogno di molta lucidità per prendere decisioni importanti; per ottenerla sta provando a fare un viaggio a ritroso nel suo passato. E non sbaglia. In effetti questo blog è monco. Tanto presente, un po’ di futuro ( ma poco ), nulla o quasi di un passato che poi è la fetta più grande della torta. Ho ancora molto bisogno di risposte, di un po’ di luce (quella che oggi manca) e penso di avere la serenità giusta per trarre dal mio background un bel po’ di soluzioni. Tanti ricordi, tanti riferimenti ad eventi e situazioni che fino ad ora non ho mai messo su foglio, rimanendo incastrati negli arrugginiti marchingegni cerebrali. Voglio quindi agganciarmi ad un segno del destino ( sempre le solite foto ) e da lì riprendere un viaggio a ritroso fino a ciò che ha preceduto quell’evento dell’estate 2001. Ma chi ero allora? Lo stesso di oggi? Chi sono io per giudicare male persone che nel bene e nel male ho frequentato? Ero ebete a quei tempi? Privo di capacità decisionale? Si perché, ad essere sinceri, tutto è finito non per una esplicita volontà del sottoscritto ma per una serie di eventi, in parte voluti in parte no. Tranne rare eccezioni, sono sempre stato molto poco contento delle mie frequentazioni. Credendomi superiore? Potrebbe anche darsi. Quello che sono ora ero, ma solo in modo latente. La mia esigenza di emergere dalla mischia se ne stava rannicchiata ed addormentata in qualche angolo dell’inconscio. Basta, e chi ce la faceva più! A 30 anni si è ancora nel fiore degli anni ma penso che ci sia un’età per ogni cosa e che tutto abbia sempre e comunque un limite. Quindi, ho deciso di correre un rischio, dovendo aspettare molti anni per capire che avevo fatto bene. Cosa è successo nel frattempo? Ho parlato di incontri, situazioni, rapporti piuttosto complessi, confusi, forieri di magagne più che di soddisfazioni. C’è stato un momento in cui mi sono molto avvicinato alla fede, non per mia scelta personale. La domanda che mi pongo è: “ Cosa ne è rimasto di quella esperienza di fede vissuta tanto profondamente, ma durata lo spazio di un respiro? “ Eppure alcuni eventi legati a quel momento si rivelarono a dir poco impensabili ed insperati. Probabile che mi sia perso, che abbia smarrito una strada, che non mi sia accorto di un aiuto possibile. Ecco, lo sapevo. Parlare del passato è troppo facile perché descrivere sensazioni già vissute non richiede grande impegno descrittivo. Ma mi permette di collegare discorsi e situazioni con grande elasticità. So già che sarò un fiume in piena…


3 commenti:

  1. Vado off topic per distrarti un attimo dal tuo passato - e per chiudere la piena :-D -, ieri ho ripreso la bici per la prima pedalata. Tu quando ricominci? Ormai le giornate sono buone per riprendere.

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  2. Ahimè ancora no. Temo dovrò aspettare una quindicina di giorni ancora. Ed entro quella data acquisterò il nuovo mezzo....Spero la prima uscita sia andata bene...Un abbraccio Paolo..

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  3. Sì dai, anche se è stata anche un'uscita per commissioni, quindi niente giri particolari :-D

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