domenica 20 marzo 2011

Tempo intermedio

E
sono tre. Oggi “tocco” il traguardo dei 90 giorni dall’inizio della mia avventura Torinese. Sono dunque a metà del cammino, inteso come periodo di prova. Sebbene tutti dicano si tratti di una mera formalità, preferisco non fidarmi e come sempre, tenere i piedi ben ancorati al suolo. Eviterò di dilungarmi ( per il mio bene e per quello dei lettori ) su valutazioni, impressioni, giudizi, conclusioni. Le ho infatti centellinate quasi quotidianamente rendendovi partecipi di tutto o quasi di questo percorso allo stato embrionale. Tuttavia mi preme soffermarmi su di un aspetto più che evidente. Non ha poi grande importanza il fatto che non ho mai avuto occasione di festeggiare materialmente l’evento; lo avrebbe meritato data la straordinarietà di un avvenimento che attendevo da tempo. Ma se comincio a pensare alle ragioni per cui ciò non è accaduto, mi deprimo. Cambiamo di corsa discorso. Mi fa specie tuttavia che da tre mesi a questa parte io non senta su di me quei benefici effetti che un fatto del genere dovrebbe provocare; parlo di euforia e di un senso di maggiore leggerezza. Che poi, finiscono con il tradursi in una progressiva sempre minore tendenza all’autoanalisi e all’introspezione. Che poi, il tutto, regalerebbe anche maggiore superficialità oltre ad una visione più ottimistica della vita. E allora c’è qualcosa che davvero non torna. Si tratta forse solo di pazientare, di aspettare che prima o poi tutto prenda senso e arrivi naturalmente. Oppure, sono solo fuori tempo massimo. Nel senso che il treno è arrivato, ma in leggero ritardo. Certo, se fosse arrivato qualche anno prima tutto sarebbe stato perfetto, ed invece… E allora che faccio, devo pure lamentarmi? No no, per carità, sono felicissimo è che ho troppa voglia di recuperare. L’età. Mi spiace citare una fonte non del tutto letteraria, ma il buon Max Pezzali ( poverino, anche lui usa metafore di una povertà immensa..) dice che ora, inizia il suo secondo tempo. Io ho battuto il calcio d’inizio della ripresa, e devo dire che ho avuto la fortuna di segnare subito un gol molto importante. Dovrei a questo punto chiudere la partita, mettere al sicuro il risultato. Non devo ( e non voglio ) precipitare le cose anche se spesso il tempo non mi è amico. Ma questi 90 giorni sono volati in un istante, regalandomi qualcosa di cui ( come sempre ) faccio fatica ad accorgermi. Non può di certo essere finita qui. Se fosse solo l’inizio? Dunque i conti ancora non tornano oppure io sono il solito perfezionista che vuole tutto abbia un ordine ed un senso preciso. Temo di non poter guardare oltre, di non poter pensare che quello che vivo è qualcosa di secondaria importanza. Ma, messo in cantiere il bottino più grande, ora mi manca ciò che sembrerebbe più semplice da ottenere. E’ come trovare un forziere con all’interno un immenso tesoro e poi scoprire di trovarsi su di un’isola deserta. La domanda sorgerebbe spontanea: “ E adesso?”.
 
Limite_90

4 commenti:

  1. Come sei arrivato sull'isola deserta, così dev'esserci un modo per uscirne. E mi raccomando, non scordare il forziere :-D

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  2. Eh eh, sarebbe un delitto lasciarlo lì! Un abbraccio Paolo.

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  3. Se vuoi posso mandarti un pallone da basket della Wilson, per farti compagnia. :D

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  4. Ah ah , grande Fabio. Prima però mi fabbrico il canestro..;-)

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