sabato 5 gennaio 2013

La luce di Gennaio

L

a luce di Gennaio è speciale. Non ho mai nascosto di essere meteoropatico, di volerla la luce, sempre e comunque. Mister Inverno è qui, nel pieno delle forze; di lui amo queste giornate illuminate dal sole, così incapace di scaldare, ma straordinariamente terapeutico. Il mio umore è comunque ballerino, i miei articoli ora più che mai, l’uno l’esatto contrario dell’altro. C’è chi ormai mi conosce bene e ha capito che sta proprio lì la vera essenza di Enzo. Nella sua variabilità, nel suo dire e contraddire, nel suo alzarsi e cadere in continuazione. Quell’Enzo lì, sembrerebbe avere persino un cuore. Sarà colpa del sole di Gennaio? Cosa c’è di magico in questa luce? Trasmetto un’immagine di uomo sensibile, ma davvero? E quel complesso di ingranaggi che credo fortemente di rappresentare? Riconosco che ci sto bene ad essere voluto bene. Alcuni di noi ( me compreso ) rifuggono dal cuore e dai sentimenti per non affrontare le paure più recondite. Ma non siamo dei vigliacchi. Perché continuiamo a vivere, eccome se lo facciamo. Ci siamo mai chiesti come appariamo agli occhi degli altri? Ci chiediamo se gli altri sono in grado di percepire i nostri cambiamenti? Ma poi a noi, quanto interessa? Il sole di Gennaio ad esempio mi induce a rivolgere pensieri pieni di positività alle mie grandi passioni: la bicicletta, la mia reflex. Questo viene percepito ed è apprezzato. Bene o male però sono oggetti, e su di loro infondiamo la nostra capacità di amare. Li possediamo, sono parte di noi. Sono sereno quando penso a tutto questo, perché mi piaccio e sento che il mio lavoro non è inutile. Non devo mai guardare oltre, mai alzare la testa per capire cosa c’è al di là dell’ultimo traguardo raggiunto, cosa potrebbe darmi un’ulteriore motivazione a proseguire nella mia ricerca continua. Ma gli altri? I dintorni. I dintorni di Enzo, anche in questa fase sono le persone, quegli umani che accentuano la mia condizione di alieno ma che sto gradatamente smettendo di odiare, di biasimare. Che colpa ne hanno loro se ho impostato la mia vita in modo tale che la mia felicità dovrà prescindere da loro? Non posso fare diversamente. Se qualcuno mi vede sereno, è felice per questo, non stiamo tutti bene? Il quadretto è completo. E ancora una volta mi trovo a ribadire la ragione del malessere che sta essenzialmente nell’obiettivo che mi sono posto. Proseguo dunque su questa strada. Sono ben lontano dalla consapevolezza di avere un cuore. Siamo solo a Gennaio, però.

 
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