lunedì 31 ottobre 2011

Il giusto approccio

M
a si dai, perché non scrivere qualcosa alla fine di una giornata produttiva. Sono talmente rare le volte in cui mi sento soddisfatto! Sopravvissuto e soddisfatto di me. Oddio, forse “sopravvissuto” è inappropriato, ma quando si sta in una sorta di trincea per 8 ore, tu sei lì e dall’altra parte un esercito scatenato di gente pronta ad inveire, beh, ci può stare. Soddisfatto invece ha un non so che di strano. Quante volte l’avrò scritta questa parola? Capita che in una giornata che si preannunciava “calda” tutto invece fili liscio. Merito dell’approccio, della calma, del senso del dovere. Arrivavo da un weekend che si è rivelato una sorta di endovena di malinconia. In ogni caso mi è stato utile avendomi regalato una sostanziosa dose di calma. Niente di meglio in vista di un ponte lavorativo. Dicevo che sono soddisfatto. E da dove nasce tutto ciò? Non lo so! Ci sono giornate in cui ti rendi conto di quanto sia fondamentale, come in tutte le cose, il giusto approccio. Ed io, almeno sul lavoro lo sto dimostrando. La soddisfazione abbatte persino la stanchezza; questa sera sono salito sul 17.20 e ho cominciato a leggere il mio libro. Sono andato avanti per un po’, sapendo che prima o poi gli occhi avrebbero ceduto. Nulla. A quel punto mi sono iniettato un po’ di musica. Niente da fare. E dire che ormai non mi è più concesso nemmeno di guardare oltre il finestrino. La mia immagine riflessa e la luce artificiale mi ricordano che siamo a Novembre, che i mei tanto amati colori torneranno solo tra qualche mese. Ma oggi tutto va bene. Sono giornate. Non posso pretendere che sia sempre così, non vorrei che fosse il lavoro a farmi sentire soddisfatto. Certo anche questo è importante ma dovrei pretendere di più. Ieri ho parlato di solitudine. Non me ne vogliano alcune persone nei confronti delle quali ho manifestato l’intenzione di incontrarsi, di conoscersi per poi, “ritirare” tutto. A chi di voi sta leggendo questo articolo chiedo scusa. Non dipende solo da me. Spero arrivi il momento giusto. Non voglio sentirmi forzato a fare ciò che ora non riuscirei a fare con la dovuta naturalezza ed il giusto entusiasmo. E’ un bene anche per voi, sopportarmi sarebbe dura! Ma oggi sono soddisfatto. E domani non suona neppure la sveglia. Meglio di così!
 
bob_esponja_ok

3 commenti:

  1. Insomma una giornata positiva, ottimo Enzo :-D E domani festa :-D

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  2. Fuori dal finestrino l'autunno....riflesso sul finestrino un sorriso...la soddisfazione sul lavoro è un ottimo input per alzarsi il mattino...oggi la sveglia non suona...l'autunno fuori chiama...ancora qui i caldi colori invitano ed accolgono...splendido quadro in cui immergersi...
    sereno divenire a Te..
    dandelìon

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  3. Paolo, e oggi è festa, quindi GODIAMOCELA :))


    Dandelion, grazie del commento.Faccio fatica ad accettare la nuova stagione che avanza. Per quanto l'autunno come l'inverno stimoli la voglia di calore e di condivisione, la mancanza di luce mi opprime. Quando sono sul treno faccio le cose più disparate ma, un'occhiata là fuori, non manca mai. Guardare e vederci riflesso il mio viso stanco, non mi piace. Ma è autunno. Un abbraccio

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