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i capita di avere picchi di autostima. Lo dico da sempre. Si tratta di flash veri e propri durante i quali mi accorgo di essere ben più di quello che sono e mi reputo. Faccio fatica ad essere orgoglioso di qualcosa che mi appartiene ed il motivo è semplice: non mi accorgo di averlo. Da tempo mi sto lamentando di avere una lastra di ghiaccio al posto del cuore e di aver congelato ogni forma di emozione. Ma ( c’è sempre un ma..) sono io stesso a ricordarmi di avere un’anima e lo apprendo dalle mie stesse parole. Ma cavoli, proprio oggi parlando al telefono e sostenendo alcune tesi in materia di amore ed amicizia mi sono accorto di quanto sono capace di amare. E ne vado orgoglioso. Poco importa se l’amore, l’affetto, l’empatia, la disponibilità, l’umiltà non vengono ricambiate. Sono anche stufo di cercare per forza negli altri un mio secondo Io, capace di replicarmi in tutto e per tutto. In fondo l’ho sempre sostenuto che cercare conferme negli altri è un grave sintomo di insicurezza. Il meccanismo è infernale quanto foriero di benefici: basta un niente, basta accorgermi di quanto valgo e quanto sono capace in termini di “dare” e tutto vien da sé: autostima, e quel piacevole ed insostituibile senso di autonomia. Io non dipendo e non ho bisogno di nessuno. Bello eh? Amo. E amo con trasporto riuscendo perfettamente a dare un tocco di razionalità al tutto. Ho sempre sbagliato. Perché, ho sempre dato pensando di ricevere. Ma in amore non funziona così? E puntando l’attenzione su chi mi stava di fronte ho finito per non considerare quanto avevo dato io, quanto sono capace di dare e di dare ancora. Per quanto tempo durerà? Fa rabbrividire il solo pensiero di essere capaci di darsi in così gran misura; perché poi non è facile trarre soddisfazione dal solo dare. Ma chi abbiamo di fronte? Con chi ci rapportiamo giornalmente? Capisco pure una certa “crisi” di sentimenti ormai in voga. Non penso che non si sia più capaci di amare; penso che il nostro dare non ha più lo stesso peso di un tempo. Si dimentica con facilità, si pensa che poi, in fondo, la sofferenza dura lo spazio di qualche giorno. Se sai dare, se ami, allora è giusto farne un punto di forza, un motivo di orgoglio. E poco importa a questo punto, che quell’amore ti torni indietro.
Buona sera carissimo! Vedo e leggo che hai fatto passi da gigante! Che meraviglia, di descrivevi una lastra di ghiaccio e invece ti riscopri "Un tenero amante". Auguroni Enzo un abbraccio.
RispondiEliminaBuona sera a te Katia! Eh si, una bella "riscoperta" direi!!!! Un abbraccio forte a te!
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