mercoledì 7 settembre 2011

Questa è casa mia!

T
ra le tante cattiverie che ho sentito in questi ultimi tempi, l’ultima non è passata inosservata. Recita testualmente: “Credo che tu ti stia nascondendo dietro la malattia di tuo padre, perché ti lamenti della vacuità delle tue relazioni, non di quando porti tuo padre a fare la terapia." Voi come la chiamereste questa, critica costruttiva? Io direi magari bastardaggine, insensibilità. Ma questa volta approfitto di un’ulteriore accusa che mi è stata mossa ( infangare le bacheche con malcelate allusioni ), per difendere ed esaltare questo luogo, il blog. Io qui posso fare tutto ciò che voglio: mandare messaggi subliminali, fare allusioni, lamentarmi di questa o quella persona. Non urto la sensibilità di nessuno se non di chi, avendo la coda di paglia, si reputa tirato in ballo. E dire che io di messaggi subliminali ne ho mandati a frotte su questo blog. Tutti sono passati inosservati per due motivi: la persona non legge il blog, oppure lo legge ma il messaggio non lo/a tange. Nel corso degli ultimi post ho fatto malcelate allusioni ad una persona che reputo abbia tenuto un comportamento scorretto nei miei confronti. Non l’ho fatto solo attraverso il blog, ne ho anche parlato con l’interessato. E’ accaduto però che qualcuno , leggendo un articolo, abbia riconosciuto sé stesso in quelle allusioni e me ne abbia fatto una colpa, traendo conclusioni affrettate. Sono stato accusato di usare un modo indiretto per far notare alcuni atteggiamenti anziché dirlo direttamente. Niente di più falso. Insomma, per farla breve sarei un meschino ipocrita. A parte il fatto che io qui sono a casa mia e dico e penso quello che voglio; a parte il fatto che non faccio nomi e cognomi di tutti quelli che mi hanno fatto incazzare altrimenti, al posto del blogroll avrei una lista nera; a parte il fatto che se ti da fastidio cosa scrivo perché ti ci riconosci hai la coda di paglia. E quindi schiaccia il tasto del telecomando e cambia canale. Qualcuno non ha ancora capito che Facebook e il blog sono per me due facce della stessa medaglia. Facebook è la buccia, il blog è la polpa. Io qui sono io, nudo e crudo. Là, cosa volete, sono anche un po’ bizzarro. Ora mi arriva questa accusa di cui leggete sopra. Io dunque non accetterei le critiche costruttive; e quella roba lì cos’è? Come si può permettere una persona che non ti conosce, di affermare certe cose? Sono ben contento di questo mio spazio, dove faccio entrare tutti, perché tutti sono ben accetti. Ma non ti permettere di infangarmi perché su questo blog io di te dirò peste e corna. Sarò sempre educato, e farò in modo che ti riconoscerai. Se accadrà, avrò la prova provata della tua colpevolezza.
 
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6 commenti:

  1. Enzooo!!! Hai tirato fuori le unghie?:)Ti racconto una cosa di me. Ero givane molto giovane e per causa del mio ex marito subii un protesto.In banca non potevo neanche più fare un saluto con la manina.( Mi ci sono voluti anni perchè i dindi erano tanti ma ho estinto tutto il debito del mio ex) Inutile dire che ne seguì una separazione con annessi e connessi tutte le chiacchere del parentado di entrambi.Mi fu detto di ogni e soffrii molto, alternavo il pianto allo spaccare tutto quello che mi capitava fra le mani compresa la mia faccia. Un giorno accompagnai una mia amica in banca a cambiare un assegno delllo stipendio del padre. Il bancario non volle cambiarglielo, non la conosceva e mi vide, mi chiese di firmare come garanzia l'assegno:- No non posso la mia firma è nulla. Lui mi disse:- Non mi importa cosa pensa la banca centrale io la conosco e mi fido di lei. Non solo mi si accese una lampadina, mi si accese il sole!!!! Da quel momento capii che le mie energie dovevo rivolgerle alle persone che mi stimavano e ignorare quelle che erano prive della mia stima. Quello che usciva dalla loro bocca non mi toccava più, e quando qualche "amico" mi diceva:-sai cosa ha detto di te lui/lei...- Gli rispondevo- non lo so e non lo voglio sapere e se tu hai avuto tutto il tempo di ascoltare una critica nei miei confronti, vuol dire che la stavi ascoltando volentieri perchè io l'avrei fermata se parlava male di te e vai a quel paese anche tu con lei. Che sfoltita!!! Che pace!!!Un metodo che uso ancora a 61 anni. Buona fortuna Enzo.

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  2. Rita, grazie! Episodi della vita come il tuo non fanno altro che confermare il vecchio adagio Dantesco..." non ti curar di loro ma guarda e passa". Credo sia stato per certi versi il timore della solitudine a non farmi mai dire ciò che pensavo. Il timore di perdere qualcuno. Spesso anche quando la persona non aveva un grande valore. Non ho più nulla da perdere e questo mi spinge oltre l'ostacolo. E tiro fuori le unghie!!!
    Un abbraccio!

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  3. Mio Dio, ti ho chiamato Rita! Sorry Katia!!!

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  4. Penso che nemmeno le peggiori critiche vadano a toccare sul personale.
    Mi sembra davvero una persona insensibile e indelicata che apre la bocca solo per dargli aria.
    Non lo conosco ma da come parla.....
    Una persona nel suo blog ci scrive quel che vuole.
    Spero che andrà meglio.
    un bacio e a presto...Sibilla

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  5. Che brutta frase, un autentico colpo basso, mi sarei infuriato anche io a leggere queste cose.

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  6. Sibilla, Paolo, ho voluto pubblicarla per capire se ero io, esagerato, a prenderla a male...Grazie.

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