A
ncora quarantotto ore ( o poco più ) all’impatto. Non sarò mosso a compassione nel momento in cui questo 2010 esalerà l’ultimo respiro.. Lo lascerò andare via così come l’ho fatto entrare: in punta di piedi. Mi sono sempre chiesto se chi alza i calici allo scoccare della mezzanotte lo faccia a ragion veduta. Ci sarà un motivo di tanto trambusto, vero? Alziamo i calici per gioire, suppongo. Di qualcosa dovremo pur essere felici: dell’anno che se ne va o di quello che arriva. C’è per caso qualcuno che festeggia a comando, perché lo fanno tutti? Non credo. Allorchè gioissimo per il nuovo che avanza peccheremmo temo, di eccessiva lungimiranza. Siamo umani e in quanto tali del tutto ignoranti del futuro. Ben più consapevoli siamo di cosa ci si lasci alle spalle. E abbiamo in questo caso ottime e documentabili prove dei danni provocati dal 2010. Ne continuo a sentire tante, a tal proposito. Se unisco i pezzi realizzo un puzzle fatto di eventi più o meno spiacevoli che l’anno in corso ha saputo regalare ad alcuni di noi. Non tutti per fortuna. Direte a ragione: “Parla per te”. Appunto. Non faccio bilanci né propositi. Proprio mentre stavo per dargli il colpo di grazia, questo soggetto morente ha saputo regalarmi ciò che attendevo da tanto. Come se si fosse ricordato, prima di abbandonarsi a miglior vita, di rivelarmi dove stava custodita la mappa del tesoro. L’aveva nascosta benissimo, mi ha reso pazzo, ma ne è valsa la pena. A differenza degli ultimi anni trascorsi non ho bisogno di fare propositi; credo e sostengo con fermezza che l’azione valga molto più delle parole, che la pratica annienti la teoria e che ciò che deve arrivare arriva, se lo si vuole con fermezza. Non potrei mai fare a meno di pensare e, questi articoli, sono(anche se non sembrerebbe) frutto di un qualche lavoro cerebrale. Concretezza e pragmatismo saranno i miei punti di forza per questo nuovo anno. E le parole? Beh, penso che tenere un diario come sto facendo io, sia una delle soluzioni migliori per dare alle parole un senso compiuto, per renderle vive, concrete, persino a volte, utili. E su questa strada continuerò. Quel giorno di Maggio in cui decisi di dare corpo ai pensieri rimarrà uno dei più bei momenti di questo anno. Alzerò il calice e lo farò con orgoglio, allora. Ogni tanto una scelta azzeccata la faccio. Grazie, infinitamente grazie a Voi amici, lettori, anche solo di passaggio per questo diario; lo devo anche a Voi se il blog continua a vivere. Alzo i calici alla vostra salute. Buon 2011 e ….ci vediamo l’anno prossimo…..
Buon Anno! |
Cin cin Enzo, a Capodanno è giusto far festa anche per il gusto di farlo, per il resto basta davvero poco per cambiare le sorti di un anno.
RispondiEliminaCaro Enzo, è stato bello condividere con te questo momento importante della tua vita. Se pur lontana sai quanto ti capisco. Ti faccio tanti auguri per il nuovo anno, sapendo che la tua determinazione, la tua forza d'animo, sono il bagaglio migliore con cui iniziare questa avventura!
RispondiEliminaun abbraccio! Sara
Mamma mia quanto poco tempo rimane...
RispondiEliminaTi auguro un bellissimo anno, caro Enzo, e lo auguro anche a tutti i tuoi cari, sperando che il prossimo anno ti porti quello che non ti ha portato quest'anno.
Un abbraccio e buona fortuna!
Tanti, tantissimi auguri!
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