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asso di qui quasi per caso. E’ una fase concitata, non vi è alcun dubbio e mi ero ormai rassegnato all’idea di rimanere lontano dal computer e dal blog per un po’ di tempo. Approfitto dunque di questo momento di relativa calma per mettere per iscritto alcuni pensieri; mi scuso se sarò inevitabilmente confusionario e di difficile lettura. Non pretendo di rendervi noto tutto quello che è seguito all’incidente sul piano prettamente emotivo. Non ci riuscirei, diciamo più che altro che ho un sonno molto disturbato che mi tocca indurre tramite qualche calmante. E’ una fase ancor più concitata se penso alla solita attesa di cui ho parlato e vi ho tediato fino alla nausea. Se Dio vuole, alla fine della settimana tutto prenderà una certa forma: non so se quella della felicità o della delusione se non altro però, sarò liberato da quel senso di impotenza legato al non sapere e al solo immaginare cosa potrebbe o non potrebbe essere. Bene o male questa fase è da accettare come tale, come un’ennesima dimostrazione che le montagne russe non si fermano. Sono sulla giostra. Quando scenderò (perché scenderò) la ragione si impadronirà finalmente di me e ne trarrò persino beneficio. Come si è chiaramente capito sono proprio i momenti ad alto tasso adrenalinico a rendermi di una fragilità disarmante, a farmi tornare bambino. Ho paura di tutto, persino della mia ombra. Le paure e le ansie relative a ciò che non si sa, a quello che non si conosce mi assalgono prettamente di notte. Se mi sveglio, faccio una grande fatica a riaddormentarmi. Vi svelo una stupidaggine che mi riguarda: se mi capita ( e succede spesso ) di svegliarmi in piena notte e di non riuscire a prendere sonno provo a fare qualcosa di diverso dalla classica conta degli ovini. Chiudo gli occhi e provo a fermare alcune delle immagini che più mi trasmettono serenità. La più tipica è quella che mi vede al centro di un grande campo di grano, sdraiato sotto un altrettanto grande albero. Poi ne seguono altre che non sto qui a dire. In coda a questo articolo voglio ringraziare di cuore tutti coloro che con un semplice commento mi sono stati vicini, l’ho apprezzato molto. Vi mando un forte abbraccio. Ah quasi dimenticavo…nel marasma del tutto mi sta venendo voglia di scrivere qualcosa: un romanzo, un racconto. Ci penso, mi piacerebbe davvero.
Caro Enzo, anche io sono su una grande giostra. E' una specie di ruota che si solleva e poi torna a terra. Ma nonostante i suoi "alti e bassi" mi emoziona...mi appassiona...mi entusiama, perché non so cosa succederà dopo. Enzo, è la giostra della vita. Scrivere un romanzo o un racconto? Fallo. Fai tutto ciò che ti fa stare bene e vedrai che la paura scomparirà. Grazie per queste tue riflessioni!
RispondiEliminaEnzo, vorrei farti vedere il campo di grano con il grande e solitario albero che c'è di fronte a casa mia. Sono sicura che sarebbe un'immagine serena a cui pensare quando non riesci più ad addormentarti...
RispondiEliminaSpero che la giostra giri nel verso giusto... un abbraccio.
E' bello anche svelare le proprie fragilità, ogni tanto.
RispondiEliminaIo quando mi sveglio la notte , immagino un posto pieno di luce, e delle persone con grandi alobni dorati intorno, e questo mi da serenità.
Sono sicura che la giostra si fermerà al punto giusto, che avrai anche tu la grande occasione per rimettere a posto la vita
Io continuo a fare il tifo per te..:D
Il racconto scrivilo.
Ti esprimi sempre con grande garbo e intelligenza, sarà un piacere leggerti.
PS: Babbo e sorella stanno bene????
Tranquillo Enzo, il tuo blog non scappa, i lettori pure... :) questo periodo devre essere un po' così, preoccupati di stare bene. Spero che i parenti stiano meglio, almeno un periodo di relativo riposo sta per arrivare!
RispondiEliminaL'idea del racconto/libro è un'idea bellissima! :) Scrivere fa molto bene all'anima, e sono sicura che saremo in tanti a leggere volentieri ciò che produrrai.
Un saluto e un augurio a tutta la tua famiglia! See you! :)
"al centro di un grande campo di grano, sdraiato sotto un altrettanto grande albero."
RispondiEliminache bello, enzo.
sapevo mica nulla, sai, io.
e comunque è da quando ero mio figlio che non vado più in giostra...
deve avere il suo perché.
un abbraccio
m
ma il titolo del post deriva per caso dal libro che si intitola "un altro giro di giostra"?
RispondiEliminamagari è solo una coincidenza!
ma mi ha subito colpito perché è proprio un libro che sto leggendo e che amo di Tiziano Terzani.
"TUTTO E' QUI. NON CERCARE FUORI DA TE. TUTTO QUELLO CHE PUOI TROVARE FUORI E' PER SUA NATURA MUTEVOLE, IMPERMANENTE...LA SOLA STABILITA' CHE PUO' AIUTARTI E' QUELLA INTERIORE"
un abbraccio.
Michi
Ragazzi, vorrei rispondere ad uno ad uno ai Vostri commenti ma i miei passaggi ultimamente sono ( a malincuore) rapidissimi. Ma, con il cuore Vi ringrazio per le parole di incoraggiamento e gli apprezzamenti che mi riempiono di gioia. Sento un calore ed un conforto davvero speciali da parte Vostra. I miei stanno meglio, piano piano cerchiamo di superare le paure che si sono annidate soprattutto su mio padre che, è quello più emotivamente spento. Spero davvero di poter iniziare con qualche riga di un racconto di cui sto cercando una trama che mi piaccia.
RispondiElimina@Michi: Michi, è una pura coincidenza, non conoscevo il libro! Ma la frase che hai pubblicato è bellissima!!!! Grazie!