N
atale con la pioggia suona strano. Un po’ meno il solito, l’ennesimo travaso di bile mattutino causa soppressione treno delle 5.48. Inserisco il tutto all’interno di una settimana che non posso certo dire di aver vissuto da buon Cristiano che aspetta la nascita di Gesù. Anzi, per la mente è passato di tutto in termini di cattiverie senza però mai sfociare nel sacrilego a livello verbale. In fondo sarò perdonato se non ho “sentito” il Natale quest’anno; tanto è vero che ha scelto bene di cadere di Sabato. Mi autogiustifico. E’ dunque tutto avvolto da un non so che di strano, di atipico. Ho un rapporto quasi amichevole con ciò che appare e poi non è, con tutto quello che dici : “ Secondo me il tipo/la tipa è così cosà…ed invece….mi devo ancora ricredere”. Incontro sempre io situazioni di tal fatta. Mi si parano davanti anche provando a schivarle, mi cercano. Mi chiedo se mi sia concesso meravigliarmi per la inevitabile (come ho detto mi si parano davanti) situazione strana da gestire. Lo spazio per le turbe e interrogativi vari è sempre piuttosto esteso all’interno del mio emisfero sinistro, lo sapete vero? Incontro e conosco persone strane, tutto qui. Meravigliàti di tanta sintesi? Chi sono le persone strane? Sarà poi giusto definirle tali? Parto dal mio spiccato senso critico e autocritico: valuto, studio, osservo, faccio piccole deduzioni. Pur mangiandoci insieme anche solo un paio di volte, inquadro perfettamente gli atteggiamenti tipici e le reazioni agli stimoli delle persone che ho di fronte. Dunque, noto nell’immediato una qualsiasi variazione e generalmente queste stesse persone non si accorgono che ho già mutato idea su di loro. Autocritico lo sono eccome: logorroico, noioso, un libro aperto. Io sono questo. Allora: una persona con la quale per ragioni di lavoro vai a pranzo nel complesso tre volte, alla terza mostra evidenti segni di disinteresse e vola via, sfuggente e sparisce. Strana la gente….. Per il breve tempo della riflessione che mi ha portato a scrivere questo articolo ho pensato di essere io l’insopportabile. Ho avuto un piccolo cedimento. Vi aspettavate un melenso articolo sul Natale? No, vi regalo il solito scrigno di paturnie. Ma non posso esimermi dall’inviare a tutti Voi, amici lettori affezionati, il mio più sincero e affettuoso Augurio di Buon Natale. Che gioia e calore invadano i vostri cuori. E grazie di cuore per i Vostri auguri qui, sul blog.
Natale di sabato, cosa strana, di certo chi lavora non è felice perché manco il ponte fa :-D
RispondiEliminaPerò come detto nel mio post riesco ancora a sentire l'atmosfera natalizia, così oggi sto perdendo il senso del tempo, solo domani sera mi renderò conto che sarà domenica e che il lunedì si lavora :-D
Ancora buon Natale, fatti una magnata in allegria e riposati.
Buon Natale...e vacci piano don le paturnie!
RispondiEliminaCiao. Non ti scusare per le "lamentele", ognuno deve dire ciò che sente. Di ipocrisia in periodi come questo ce n'è sin troppa.
RispondiEliminaGrazie del commento Paradigma. Concordo, anche se la paura è sempre quellea di risultare un po' pesante.. Benvenuto sul mio blog..
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