sabato 6 novembre 2010

Aprirsi al mondo

scrivereGrazie dell’input, Angela. Ho sicuramente grande fiducia nella mia interiorità, nelle sensazioni che provo, nei messaggi dell’anima. Un po’ meno verso il mondo; non ho grande considerazione del genere umano, non riesco a fidarmi. Per lungo tempo ho perduto giorni, mesi, anni della mia vita cercando l’impossibile ovvero, capire gli altri. Più cercavo di farlo, più perdevo di vista me stesso, la mia persona, persino le mie qualità. E ora che finalmente ( meglio tardi che mai ) mi sto conoscendo alla grande, mi rendo conto di due cose: del tempo perduto, ma soprattutto di quanto sia bello farlo. E di quanto, tutto ciò sia di rilevante importanza per relazionarsi, utilizzando un punto di vista assolutamente obiettivo. Terminata dunque la fase utopistica del capire, dare un senso alla persone e alle loro azioni, ora tutto mi sembra più lucido, più nitido. E con obiettività, mi spingo ad affermare che non mi dà più alcun fastidio notare alcuni tratti comuni alla gran parte delle persone ( o al meno a quelle con cui spesso mi sono rapportato ). Quali sono queste caratteristiche? Beh, innanzitutto poca propensione al dialogo, strumento che ritengo necessario per portare avanti qualsiasi tipo di rapporto. Inoltre, aggiungerei, la mancanza di pazienza, il fastidio che quasi si prova a dover ascoltare gli altri, la velocità con cui molti passano dall’entusiasmo per qualcosa o per qualcuno, alla totale indifferenza. Qual è dunque il senso di questo blog e la totale apertura del mio “io” al mondo: aver capito, finalmente, che è possibile fare qualcosa per se stessi e trarne grande giovamento. Aver soprattutto inteso ( e ce n’è voluta ) che non è sempre necessario un riscontro per ottenere conferma di qualcosa. Continuo a ripetere che non riempio questo articolo per ottenere qualche fantomatico riconoscimento, ma solo ed esclusivamente per il piacere di farlo. Tanto è vero che, a volte, parlare di sensazioni, di interiorità, costituisce un’arma a doppio taglio. Ci vuole un attimo a diventare tediosi, pesanti da reggere. Se anche solo per un attimo mi fermassi a riflettere sul fatto che alcune persone sono arrivate al blog e sono poi sparite dopo un po’, sbaglierei in partenza. Non trovo forma migliore per esprimere le mie sensazioni, forse l’ho già detto. Potrei apparire egocentrico e non lo sono. Sicuramente, l’idea che posso dare è quella di una persona assai poco riservata. Ma quante volte mi è capitato di esserlo, di dare solo a pochissimi la possibilità di conoscermi per poi ottenere cosa? Tanto vale aprirmi al mondo. Non so chi ascolterà questa voce, ma stare qui, a buttare giù questi pensieri è una medicina. Nonostante la noia, l’assoluta piattezza del tutto.

4 commenti:

  1. Tutti noi abbiamo un lato positivo ed uno negativo. Tutti! Tocca a noi far emergere quello positivo, smettendo di parlare dei loro difetti. Esiste una legge, che si chiama "Legge di attrazione". In sintesi ci comportiamo proprio come una calamita: più pensiamo di essere incompresi più lo saremo, perché ci attireremo le persone sbagliate. Potresti non condividere le mie parole ed è giusto che tu non le condivida. Ho trascorso parte della mia esistenza a capire cosa avessi di sbagliato e perché gli altri mi indinteficavano in un certo modo. Poi, ho capito che ero io l'artefice di tutto ciò. Continuavo a lamentarmi di alcune persone (frasi del tipo "non mi caposcono")e non mi rendevo conto che in realtà ero io che non mi capivo. Caro Enzo, io adoro leggere il tuo blog perché mi piace la purezza d'animo e la profondità che lasci trapelare dalle tue parole. Quindi, ad maiora semper. Vedrai..attirerai le persone giuste, proprio come io mi sono "attirata" mio marito, l'angelo della mia vita!

    RispondiElimina
  2. Ciao Maria e come sempre, grazie di leggermi. Penso di aver fatto un buon lavoro negli ultimi anni. Ho imparato a conoscermi e a non piangermi addosso. So che le persone non si cambiano, ma siamo noi che possiamo adattarci a loro. Non mi lamento più delle persone, ora attraverso una sorta di fase dell'indifferenza. Faccio solo fatica ad accettarlo, ma il tempo aiuta sempre!
    Buona domenica.

    RispondiElimina
  3. Mancanza di ascolto è un problema bello grosso, porta anche a litigi. Tutto questo perché al tempo non si è ascoltato e soppesato bene le parole di un interlocutore.

    Mancanza di dialogo poi è l'altro problemone. Se io non ascolto te e mi faccio dei miei film mentali, poi magari non vengo nemmeno a parlare con te per chiarirmi, ma sparlo alle tue spalle. Tu ti arrabbi ed iniziamo a litigare. QUesto è un caso tipico.

    Quindi direi che hai colto in pieno i tratti comuni delle persone.

    RispondiElimina
  4. Ciao Paolo, grazie del commento.Spesso ho provato sulla mia pelle i danni che può provocare una parola non detta. La mancanza di dialogo ed il silenzio, creano un effetto bomba. Tutto ciò che non viene detto al momento giusto, è un'occasion epersa per chiarire, per portare avanti un rapporto con serietà. E con il tempo quel silenzio , esplode in litigi. Come dici esattamente tu.

    RispondiElimina

Non fate commenti come "Anonimo". Andate su Nome/URL. Inserite il vostro nickname nel campo "nome", se non avete un blog/sito lasciate vuoto il campo URL.

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails