giovedì 23 settembre 2010

Ne ho piene le rotonde

Frank Blackmore: chi era costui? Ho condotto una piccola ricerca sul web alla scoperta dell’inventore delle fantomatiche rotonde che ormai hanno quasi del tutto soppiantato i vecchi semafori. E ci sono riuscito: il buon Frank, ossessionato dai semafori e morto a 92 anni nel 2008, è considerato una sorta di eroe in Inghilterra per aver introdotto quella che è stata definita una vera e propria rivoluzione nel campo del traffico automobilistico, le rotonde appunto. Meno incidenti, stop a snervanti code, abbassamento del livello di stress. Ma figuriamoci. Io, personalmente a questo signor Frank Blackmore non rendo merito alcuno e mi sento un nostalgico dei cari vecchi semafori. E lo dice uno cui l’auto ( guidarla ) genera disgusto, il traffico e la mancanza di rispetto da parte degli automobilisti, un senso di nausea. E sebbene io non sia amante neppure della fila, all’ufficio postale come al semaforo, mi faccio promotore del ritorno e della salvaguardia dei mitici verde, giallo e rosso. E’ dimostrato che la percentuale più alta di incidenti stradali avviene all’interno delle città; le cause sono più o meno sempre le solite: disattenzione, alta velocità, e via dicendo. La discriminante è nel soggetto che guida, spesso imbranato, al cellulare, impegnato a pensare ad altro. Ora, abbiamo apportato e stiamo apportando al codice della strada continue, innumerevoli modifiche allo scopo se non altro di incutere timore attraverso l’aggravamento della pena. Se teniamo conto che da che mondo è mondo, la minaccia della sanzione non contribuisce a diminuire il numero dei reati, se consideriamo inoltre che nel momento in cui si mette alla guida un soggetto può potenzialmente provocare o subire un danno da incidente stradale, mi chiedo: che beneficio portano le rotonde? Contribuiscono a diminuire la velocità? Ok: ma avete notato come quasi nessuno ha capito come la rotonda deve essere gestita? C’è qualcuno che riesce ad imboccare una rotonda godendo della precedenza di chi dovrebbe concederla? E allora? Si, me la sono presa con le rotonde. Provate ad attraversare il circa 25 chilometri della strada statale che da Alessandria conducono a Serravalle: siamo dunque al di fuori di un centro abitato; beh, godrete del piacere di roteare su voi stessi per più e più volte prima di giungere alla meta. Non pranzate prima, potreste pentirvene. E non eviterete ingorghi. Oggi ne ho proprio piene le rotonde. E forse anche voi di leggermi; dovrò assentarmi per qualche giorno, torno Martedì. E’ una minaccia.

1 commento:

  1. Se devo essere sincera le rotonde non mi dispiacciono: il traffico è più scorrevole, in genere... certo, il 70% degli automobilisti non le usa ma ne "abusa", non le "gestisce in modo corretto".. ma questo dipende purtroppo dalle persone, e non dalle rotonde. Probabilmente abuserebbero anche dei semafori. :)

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