martedì 21 settembre 2010

Autunno

autunno_20tristeBenvenuto, autunno. Alla fine ce l’hai fatta, in un battito di ciglia sei ritornato. Ti accolgo non certo a braccia aperte ma mi auguro tu voglia essere dolce e rendere il “passaggio”, sopportabile: guai a te se avrai il coraggio e la prepotenza di rovinarmi le giornate con le tue inutili foschie mattutine, con il grigiore perenne del cielo a farmi da soffitto, con la nebbia e l’umidità a penetrarmi nelle ossa. Avrai pur qualcosa di buono con te da offrirmi, no? Penso che, come sempre dovrò accontentarmi della gioia che mi regalerai quando , chiudendo le finestre per il primo freddo, non verrò più infastidito dai vicini rumorosi abituati a far festa sui balconi del cortile di fronte. E godrò dello stesso piacere quando, davanti a questo schermo, il  calore proveniente dal mio hard-disk sarà scambiato per tepore. Sarà bello ritrovarmi coperto sino al collo al caldo del mio letto con il mio libro preferito tra le mani; finirai dunque con il rendermi più orso, più intimo di quanto io non riesca già ad essere. Scaverai più facilmente nei miei ricordi, mi scoprirai incredibilmente malinconico ma non mi toglierai il gusto di apprezzare il calore umano, quello che solo la famiglia e le pochissime persone importanti della mia vita sanno regalare. E così tu , autunno, portatore sano di torpore e dispensatore di ineguagliabili momenti di pausa e riflessione, sarai anche apprezzato per questo. Non ti dedico molte righe come vedi, tendo ad essere più sintetico che mai, e te ne rendo il merito. Solo tu, e quell’altro amico che tra poco prenderà il tuo posto avete questa innegabile qualità: curate la mia cronica logorrea.

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