E’ stata una vera e propria indigestione. Di arte, innanzitutto; i tesori di Firenze sono raccolti in un ambito spaziale assai più ristretto ( per ovvi motivi ) rispetto a Roma. L’arte a Firenze più che nella capitale ( e mi duole dirlo ) si paga: e si paga, caramente. Molti siti sono a pagamento, a volte si è costretti a fare più biglietti per la visita ad un unico complesso ( Santa Maria Novella, ad esempio, prevede due diversi tickets rispettivamente per Chiesa e Chiostro). Non lo trovo giusto. Per la prima volta ( da adulto consapevole ) ho visitato la Galleria degli Uffizi e, inutile dirlo, ne sono rimasto estasiato. Peccato per quei quattro euro di prenotazione ( comunque consigliata ) in aggiunta al prezzo, ridicolo, se si tiene conto che là dentro, la sola Venere e la Primavera del Botticelli valgono il biglietto. Sarò ripetitivo e magari pure venale, ma i dieci euro per l’ingresso al Giardino di Boboli ( carino anch’esso ) lasciano perplessi. Di indigestione si è trattato anche per ciò che concerne il cibo: le osterie e i ristoranti tipici sono numerosissimi, pressochè le une attaccate agli altri. Il mio occhio clinico ( sono ironico..) non mi ha, neppure questa volta, evitato la solita "bufala"; è stato invece grazie al provvidenziale consiglio di un amico se ho potuto testare uno di quei luoghi dove si mangia bene in un clima cordiale e simpatico. Il quartiere è quello di San Frediano ed è qui, che dopo ben cinque anni ho riprovato l’estasi della “Fiorentina”, accompagnata da un rosso della casa che si è fatto ( e non poco ) sentire sulle gambe. Una benedetta quanto inaspettata indigestione di sole e cieli blu ha fatto invece da cornice a questi giorni di grande e costante camminamento. La cornice ideale per passeggiate e fotografie all’interno di un museo a cielo aperto quale è il capoluogo toscano. Ho voluto concedermi, a conclusione del periodo di soggiorno, una visita alla bellissima città di Siena: la Piazza del Campo, nota a livello mondiale perché qui si corre il Palio, è solo uno dei tanti tesori. San Domenico, il Santuario-Casa di Santa Caterina, il Duomo, meritano tutti una visita. Per uno come me, totalmente privo del dono della sintesi, raccontare questi giorni concentrando tutto in un unico articolo rappresenta un’impresa ardua. Tante, ovviamente, le emozioni e le sensazioni legate al mio ritorno in terra Toscana. Saranno magari oggetto di qualche articolo a venire: ciò che un viaggio lascia negli occhi e nel cuore del visitatore è fonte inesauribile di ispirazione.
Bentornato!
RispondiEliminamolto piacevoli da leggere i tuoi post!
magari fossero tutte così piacevoli le indigestioni:)
sono stata anch'io sia a Firenze che a Roma anni fa ma forse ero un po' troppo "piccola" per apprezzarle pienamente..spero di ritornarci in maniera più "consapevole".
Michela
Grazie Michela, sei molto gentile! In passato sono stato a Roma e Firenze, ma come dici tu ero troppo giovane per apprezzarle. Ti auguro di tornarci perchè, a mio modesto parere, sono le città d'arte per eccellenza del nostro bel paese.
RispondiEliminaBuona serata!
Enzo