domenica 30 ottobre 2011

Foschie

I
colori asfittici della campagna d’autunno mi hanno accompagnato durante il viaggio ( l’ennesimo in treno ) verso Milano. Un sole pallido rapidamente inghiottito dalla foschia pomeridiana, a far da cornice a quello del ritorno. Sulla carretta che da Mortara mi ha portato fino a casa, le solite riflessioni. Tanta malinconia e la consapevolezza di qualcosa che era nell’aria e non avevo mai avuto il coraggio di riconoscere. Io sto bene come sto. Inutile, del tutto assurdo che muova critiche a questa o quella persona. Ho portato avanti in questo tempo vere e proprie crociate in nome di sentimenti nobili, quali ad esempio l’amicizia. Peste e corna su chi, a mio parere, aveva tradito questi sentimenti, su chi aveva dimostrato totale mancanza di sensibilità. Se la solitudine è qualcosa di insopportabile, del tutto lecito appare andare alla ricerca di chi potrebbe colmare il vuoto. Triste è rendersi poi conto che nessuno o quasi può colmare i vuoti, tanto e tale è l’egoismo che ci pervade. Se qualcuno cercasse me, io probabilmente risulterei uguale agli altri. Io non sono migliore di alcuno. E così scopri che cerchi, cerchi e cerchi ma in realtà ciò che vuoi è proprio stare solo. Si si. Io voglio questo. Io voglio e posso stare solo. Non sono fatto per la società. Vivo forzatamente i rapporti necessari alla sopravvivenza ( vedi ambiente di lavoro ), ma fuori da quella porta io sono un asociale in tutti i sensi. Perché arrivo a questa conclusione? Perché sono un ipercritico, un pignolo, uno che sta a guardare sempre il capello, che studia i comportamenti altrui, che vive di sensazioni. Mi è già capitato di affermare quanto sia difficile relazionarsi con persone timide. Non esprimono ciò che sentono, spesso glielo devi tirare tu fuori, con le tenaglie. Vivi sensazioni al posto loro, fai deduzioni al posto loro. Troppa fatica però. Mi è capitato di passeggiare in centro a Milano, Sabato pomeriggio. Non ho resistito più di trenta minuti. Mi mancava l’aria. Sono sempre più lontano dalla società. Cosa mi succede? Non faccio assolutamente nulla per circondarmi di persone. Lancio il sasso, poi nascondo la mano. Voglio stare solo. Smetterò di turbarmi, di pensare che la vita è relazione, che ci si debba confrontare a tutti i costi. Non sono mai contento e non mi impegno. Sono veramente tutto matto.

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3 commenti:

  1. OK.Evviva la follia! La follia controllata consiste nell'alternare momenti di assoluta certezza d'aver capito tutto, a momenti di assoluta convinzione di non aver capito nulla.
    La differenza fra noi e chi non controlla la follia è che noi sappiamo di essere folli o matti o come ci vuoi chiamare. Quindi va bene così. Evviva la follia. Un abbraccio forte.

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  2. Hai presente quando cerchi un oggetto e non ti ricordi dove lo hai messo? Prima lo cerchi nei posti dove sarebbe ovvio trovarlo, poi nei luoghi dove forse potrebbe essere e per finire nei luoghi più strani, ma tutto questo inutilmente: ti arrendi e rinunci a cercarlo finchè un giorno, senza pensarci, te lo trovi tra le mani, ed era proprio lì, dove doveva essere, ma eri così preso dalla ricerca da non vederlo.
    Alcuni rapporti bisogna coltivarli per forza, ma non devono assolutamente interferire con il nostro "io", ma quelli sono i rapporti con i "conoscenti", quelli con gli "amici" devono invece nascere dal nostro "io". Deve esserci quel legame che non nasce dalle parole ma da qualcosa di misterioso, io vivo le amicizie come se fossero una parte di me stessa.Quando incontrerai le persone giuste, ti accorgerai di non aver bisogno di parole, di farti domande o altro, sarà come se ti guardassi nello specchio e vedessi riflessa non la tua immagine ma la tua anima.Laila

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  3. Katia, posso andare fiero della mia follia allora? Effettivamente pensare che tutto abbia un senso...beh ... quello è da folli!!!!!!Un abbraccio a te...

    Laila hai tremendamente ragione.Quel che spesso mi irrigidisce è non capire come certe cose, certi atteggiamenti,certe parole,non arrivino in modo naturale da chi ho di fronte.Probabilmente continuo ad immedesimarmi a tal punto negli altri da richiedere comportamenti identici a quelli che avrei io. Lasciare che ciò venga invece in modo naturale, sarebbe più giusto. Quando avviene, vorrà dire che ho trovato ciò che andavo cercando....Grazie!!!

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