domenica 23 gennaio 2011

Di necessità…molta virtù

T
utto si può dire di me meno che, pazienza e fiducia nelle proprie possibilità facciano parte del mio carnet di virtù. Non si acquistano per via ereditaria, sono tratti del proprio carattere e come tali, risultano fortemente condizionati dall’ambiente esterno. Più esso è negativo, tendente alla colpevolizzazione, più alcuni aspetti della propria personalità finiranno per assumere tratti di un certo spessore ( in negativo, ovviamente ). Non sono mai stato una persona paziente, almeno io così mi sono sempre definito. Ma, a bocce ferme, ora mi sento di affermare il contrario. Forse lo sono sempre stato, ma non ho mai avuto la possibilità di dimostrarlo. Quando mi è capitato di aiutare i bambini nei loro compiti a casa, laddove mi sono trovato a lavorare in ambienti stimolanti e con persone a modo, ciò che agli occhi altrui è emerso è stato proprio questo: “Enzo, sei una persona rilassante che infondi un senso di calma”; “Hai una voce dal tono piacevole”. Bei complimenti. Ho sempre reagito a queste parole come sono solito fare a fronte di un apprezzamento, abbassando lo sguardo. Non sono avvezzo a parole di stima, preferisco non sapere se qualcuno pensa bene di me; ma se lo esterna, mi imbarazzo. E così mi sto scoprendo paziente. Le persone che mi ruotano intorno in questo periodo me lo stanno facendo notare ancora. Allora sarà vero. Oppure sto semplicemente facendo di necessità, virtù. E di sicuro, ( non è un mistero ) non sono mai stato una persona capace di credere in sé stesso. In questo caso l’ambiente nel quale ho vissuto ( e vivo ) non ha giocato a mio favore. C’ è stato tuttavia un momento di svolta in questo senso ed è stato quando ho finalmente deciso di iniziare un percorso di lavoro interiore che ha dato ottimi frutti. L’ho iniziato troppo tardi ma, al culmine di tutto è arrivato ciò di cui avevo bisogno : una situazione ( lavorativa ) che mi permettesse di mettermi alla prova, di dare un senso a questo lungo tragitto. Impaziente ed insicuro. Avrò bisogno di molta pazienza e di grande fiducia nelle mie capacità per attraversare questo secondo mese lavorativo senza particolari danni. In questi ultimi giorni mi è capitato di dover apprendere nozioni importanti da una persona fortemente insicura e piuttosto confusionaria. Non è il massimo, ma credo che potrebbe essere l’occasione giusta per emergere, perché le mie capacità possano mettersi in luce più facilmente. Di necessità, virtù. Le mie conclusioni: l’ambiente in cui si vive, ci si forma, si lavora, può giocare un ruolo determinante in entrambi i sensi, positivo e negativo. Se la personalità non si eredita ma la si costruisce giorno per giorno, saremo fortunati a trovare persone capaci di valorizzarci, di far emergere le nostre qualità. Lavoriamo su noi stessi, impariamo a conoscerci. E con l’aiuto del “caso” a volte si riesce a recuperare, a dare un’immagine di noi che credevamo inesistente. Che bello…….paziente e fiducioso. Ora ci credo.


6 commenti:

  1. Ciao Enzo :)
    Forse è proprio così: sei sempre stato paziente ma non l'hai mai dimostrato. :) La pazienza non è affatto ereditaria, prima di raggiungere un decente livello di questa capacità devi sudarne di camicie!

    Però è anche questo che dà soddisfazione. Se fosse tutto determinato che senso avrebbe la vita? Se non avessimo difetti da aggiustare? Se non avessimo problemi da risolvere?

    Anche a me non piace molto quando la gente esterna un apprezzamento nei miei confronti principalmente perchè non sai mai se lo fa per convinzione o per educazione.
    Però, è sempre meglio di niente :)

    Sono contenta che le cose si stiano risolvendo piano piano e che tu abbia ripreso a mangiare e a fare attività fisica.
    Ah... buon complimese (in ritardo lo so :P) anche da parte mia!!

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  2. Grazie di cuore Goccia. I tuoi commenti mi fanno sempre piacere e sono di grande incoraggiamento! Gli apprezzamenti, quando sei certo che non esiste un secondo fine ( perchè non può esserci ) sono sempre ben accetti. Comunque, mi imbarazzano molto! E grazie per il "Buon complimese"
    Un abbraccio

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  3. La pazienza è come se fosse un muscolo. Quindi, come ci sono le persone muscolose senza bisogno di palestra, ci sono quelle che devono allenarsi. Quindi, Enzo, una situazione nuova - il lavoro ad esempio - ti ha dato modo di allenare la tua pazienza :-D

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  4. Giusto Paolo. nel mio caso dunque, un bell'allenamento della durata di cinque giorni a settimana non potrà che dare ottimi risultati. Un abbraccio.

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  5. "L'attesa e l'arte di afferrare le cose al momento giusto". Potrebbe essere il titolo di un libro. La fiducia in se stessi è alla base di tutto questo e per ottenere questa fiducia occorre sapersi mettere sempre in discussione. Tu lo stai facendo, ti stai mettendo in discussione. Ho la netta sensazione che tu stia sulla strada buona.

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  6. Kya grazie per il tuo commento. Proprio oggi ho avuto una giornata di quelle nelle quali alcune certezze sembrano crollare. La grande fortuna sta nel poter dire: "Domani è un altro giorno".
    Buona serata..

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