giovedì 20 gennaio 2011

Complimese

O
ggi, 20 Gennaio, sono esattamente 30 giorni che lavoro a Torino. Fare bilanci mi sembra eccessivo, lasciare per iscritto qualche impressione raccolta in questo mese invece, assai doveroso. E’ o non è un diario personale questo blog? Oggi mi sento particolarmente ispirato e credo che i pensieri scivoleranno abbastanza velocemente. La sensazione dominante è ancora la stessa: confusione. Penso sia normale, quasi naturale non aver ancora tutto chiaro riguardo ciò che andrò a fare, quali saranno le responsabilità cui dovrò far fronte. Ho sempre saputo organizzarmi, la confusione materiale e mentale mi hanno sempre messo a disagio. Vorrei fosse tutto a posto, rigorosamente classificato in qualche contenitore, razionalmente spiegabile. Quando non posso essere io a mettere le cose nella loro giusta collocazione , mi aspetto sempre che, chi di dovere, lo faccia per me. E, attualmente io ancora mi sento in balia delle onde. Non posso correre, non posso precorrere i tempi, devo saper aspettare. Non posso soprattutto prevaricare. Ho molta ansia di apprendere, ma mi trovo a dover accettare scelte che (almeno ad una prima valutazione) appaiono quanto meno “strane”. Non posso sindacare, non mi conviene e non mi è consentito. In certi momenti penso che potrei parlare, proporre, fare qualcosa nel mio interesse ma non ne ho il coraggio. Scelgo questa strada: mi lascio trasportare dal vento (chi soffia ha i titoli per farlo, io no) e aspetto. Probabilmente prendere iniziative non è conveniente. Sento di aver fatto progressi, di essere apprezzato, credo di aver però fin troppo espresso giudizi su persone che non ho conosciuto abbastanza e questo non è da me, non mi piace, potrebbe essere controproducente. A questo punto è tutto chiaro: d’ora in procederò attenendomi alle direttive, cercando di non farmi trasportare dalla smania dell’”osserva e valuta”. Passerò per un automa, passivo e incapace di tirare fuori gli attributi. Ma penso che al momento sia opportuno agire in questo modo. Fisicamente sto meglio. Gli occhi e il viso sono sempre molto tirati, complice lo snervante contatto con l’utenza ed il numero davvero impressionante di nozioni e situazioni da assimilare. Ma per il resto mi sento piuttosto soddisfatto di come il corpo sta rispondendo agli stimoli. Mangio più regolarmente, ho ripreso ad andare in palestra. Potrà sembrare stupido ma una parte dei miei pensieri prende la forma di ciò che potrà essere la vita domani, tra un mese, tra sei mesi. Provo cioè a dare una sbirciata al futuro, programmando in modo fantasioso qualche sfizio da acquistare, una piccola vacanza da godere. Sembra, e dico sembra, che tutto in linea generale abbia ancora un senso. Mi sto tristemente accorgendo ( ma non mi meraviglio di ciò ) di quanto alcuni rapporti umani ( una piccola parte ) abbiano ancora un’anima e siano degni di essere chiamati tali mentre altri finiscano nel grande calderone della bella facciata dall’interno spoglio e mal ridotto. Pazienza. Buon complimese, Enzo. 


2 commenti:

  1. Primo importante risultato raggiunto, all'inizio è normale che ci sia un periodo di assestamento. Dai sono felice che trovi il tempo per te stesso, per mangiare e andare in palestra. Avanti così :-D

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  2. Paolo grazie per l'incoraggiamento! :)

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