venerdì 13 settembre 2013

Moralismi

F

orse non è il caso di precipitare le cose come al solito. Non sono nuovo a cadute nel vuoto dell'abitudine che lasciano il segno sul morale in modo pesante. Può darsi sia solo il fatto di aver trascorso quasi l'intera giornata a casa, lasciandomi andare un po' troppo ai pensieri; e dimenticando colpevolmente di lasciare il pc nella sua borsa, richiuso nell'armadio. Perché mi fa paura l'idea di ripetere la sequenza diventata “regola del fine settimana”, fino a qualche mese fa: accendere il portatile, accendere l'abat-jour, mettersi in posizione yoga, rimanere inebetito davanti ad uno schermo in attesa del nulla. Ho paura di questo. Non dell'autunno, del freddo, e della neve. Ho il terrore delle mie abitudini, di non riuscire a non farmi vincere dalle menzogne del mondo virtuale, e soprattutto da quella parte di esso, che ormai condanno. Sono un moralista. All'occorrenza, però. Quando mi fa comodo giudico. Che schifo, vero? Prima mi butto a pesce nella mischia, poi mi ritraggo e getto sentenze. Basterebbe invece affrontare il problema alla radice. Mi sono accorto che non c'è nulla di sano in una parte delle relazioni che ho provato ad intavolare, nel senso che io sono un retrogrado, un conformista, uno che ha le sue idee. E non riesco mai ad accettare l’evenienza che il sentimento non sia “puro” ma mosso da qualcosa che guarda “oltre”. Troppo oltre. Vi sembra che sia poco per giudicare? Per escludere? Si. Per quello mi ripeto che sono un moralista, bacchettone, ma solo all'occorrenza. Perché io non ho mai fatto niente per un doppio fine? La dovrei smettere di sentirmi un Dio, di credermi immacolato, e di permettermi di eliminare. Chi sono io? Non voglio più sbagliare, voglio solo risolvere il problema alla radice e allontanarmi sempre più da tutto questo. Perché il rischio di caderci di nuovo è grande. Tanto è tutta teoria visto che sono sempre solo e solo sono destinato a rimanere. Ma, ed è ciò che desidero fortemente, mi voglio sentire sereno. Eliminare dunque la possibilità di giudicare ed essere giudicato. E lasciarmi trasportare dalla realtà, quella del mio piccolo mondo fatto di passione pura. Mi sono sfogato.

 
alko03

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