sabato 21 settembre 2013

Signora abitudine

A

piccoli passi lascio le curve alle spalle per imboccare il lungo rettilineo. La signora “abitudine” non mi mollerà nemmeno lungo tutto questo inverno, lo so. Non interpretate questo incipit come l'inizio del solito percorso introspettivo che conduce all'implosione. Non si ripeterà, non tornerò ad avvilupparmi, a chinarmi su me stesso, ad urlare. Trasportando il tutto al tema delle due ruote (a me così caro), si potrebbe dire che conosco bene la salita da affrontare, dunque andrò in scioltezza. Ciò nonostante non posso negare di essere un po' sorpreso: anche l'abitudine dovrebbe perdere l'abitudine di manifestarsi sempre allo stesso modo. Ed invece temo che mi avvolgerà secondo gli stessi canoni di sempre. Questo a testimonianza del fatto che, mentre mi divertivo come un bambino ad imboccare le curve dell'estate, in realtà non stavo facendo nulla per cambiare la realtà. E lo avevo detto. “Non sta cambiando niente, sono io quello che prova a vivere”.Diamo all'estate ciò che è dell'estate, se non altro in termini di opportunità. Io le ho sfruttate, me le sono giocate e ne sono orgoglioso e felice. Intorno a me, nel frattempo, la palude dell'assenza continuava ad esistere. Non ho fatto finta di ignorarla, anzi. Non l'ho mai persa di vista senza tuttavia permetterle di rovinare il mio gioco, la mia spavalda voglia di tornare ad essere vivo. Chi si aspetta un Enzo destinato ai soliti discorsi sull'assenza, sulla distanza, sul tempo, forse non verrà smentito. Sapete, pochi riescono ad interpretare in modo corretto la mia voglia di parlare, di sfogarmi; una gran parte invece si ferma a considerazioni scontate, superficiali, di comodo: “ ti lamenti sempre, non fai nulla, non cerchi, non coltivi”. I più bravi sanno che la scrittura è una miracolosa valvola di sfogo ma non finalizzata a guarire o ad ottenere risultati bensì a guardarsi dentro e, di conseguenza, ad essere sempre più trasparenti. Giocoforza, più si è se stessi, più ci si autoesclude. Si sa, è un circolo vizioso. Dunque parlerò ancora di questi Sabato, di questa palude, di queste mancanze. Oppure parlerò di qualcosa che accade e che, la maggior parte di chi legge o ancor più di chi mi circonda, non riesce a vedere. Appunto: chi mi circonda? Tutti e nessuno, mi viene da dire perché sappiamo tutti bene che noi siamo il nostro migliore amico, a patto di saperci leggere dentro. Tutto il resto sono parole, giudizi, propositi. Ma la vita?

 
cambiare-abitudini-nuova-abitudine

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