sabato 16 aprile 2011

Un morbido giaciglio

S
tasera ho tanta voglia di nostalgia. Ho voglia di lasciarmi andare e di farmi cullare dai ricordi, quelli belli. Voglio rilassarmi, non voglio pensare a nulla, nemmeno alla serata in pizzeria volutamente boicottata per evitare si trasformasse nella solita lamentela del dopo, fatta di: “sempre tutto uguale”, “ nessuno stimolo”, “che gente di merda”. Un po’ come chi, per tirarsi su si dà al cioccolato, o si fa coccolare da qualche massaggio tonificante, io questa sera mi lascio avvolgere dai buoni pensieri. Che sono soltanto miei, che apparterranno ormai al passato ma fanno sempre comodo. Siamo o non siamo noi anche un po’ il risultato delle nostre esperienze trascorse? C’è nel passato molto di noi e di come agiamo ora, vero? E allora per una volta mi concedo il lusso di abbandonare quella visione della vita che ti impone di afferrare il tempo, di mangiarlo e trangugiare tutto alla velocità della luce per goderne l’essenza vera. Sarà anche un’ottima filosofia ( di cui in questi ultimi tempi sono un fanatico assertore), ma finisce col bruciarti ogni energia, ogni minimo attimo di riflessione. E chi l’ha detto che, alla faccia di un presente contraddittorio, non ci si possa concedere un bel tuffo indietro nel tempo? Sono dunque nostalgico, e me ne vanto. Cosa mi manca? Mi manca ciò di cui spesso mi lamento, quello che Voi, amici lettori mi avete più volte ricordato prima o poi sarebbe arrivato. E arriverà, lo so. Ma questa sera, a ripiombare nel passato io ci provo gusto perché non c’è alcuna vena malinconica nel mio agire, alcun volere a tutti i costi ciò che è stato e non tornerà. Lo faccio alla faccia della pochezza che spesso mi circonda. E’ come se volessi ricordare a me stesso quanto sono capace di circondarmi di persone positive e che quando ciò è accaduto tutto aveva un sapore buonissimo. E io assaporo quel dolce ricordo che mi regala una sensazione di benessere invidiabile. Si, è vero, vivo perennemente aggredendo il tempo, lo faccio mio, a volte è amico. Manca tuttavia quello che vorrei: avete presente le lunghe chiacchierate in macchina con l’amico o l’amica del cuore? Serate lunghissime che pensavamo non finissero mai, che volevamo non avessero potuto mai finire. Quelle scale salite con la stanchezza addosso ma con il cuore libero, e con la soddisfazione di aver dato e fatto tutto ciò che ci era concesso. Si si, sono nostalgico, ma sorrido al pensarmi piacevolmente immerso in quella vita che ora non è più. Questa sera sapevo che avrei boicottato una serata assolutamente uguale a molte altre. Quando mai mi sarà concesso di sentirmi ancora così? Sarebbe meglio avere meno tempo per pensare e più per agire? Chi l’ha detto. Ci sto bene nel mio lettone di ricordi. La pizza? Sarà per un’altra volta..

3 commenti:

  1. A volte è bello pensare ai ricordi, purché ci si giri indietro un attimo e poi si riprenda a guardare davanti. Per creare nuovi ricordi belli, devi guardare avanti, non indietro.

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  2. Non male, ogni tanto fa bene, ma che non sia una abitudine per sfuggire al presente. Una serata in pizzeria potrebbe trasformarsi in qualcosa di travolgente... Hai provato a ballare tango, salsa, merengue o altro? Aiuta a liberarsi del pessimismo.
    Ciao e notte serena

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  3. Paolo, I am, si deve guardare avanti. Dico io, purtroppo. Ma non posso fare diversamente. Il ballo? Mi piace, ma al momento non ho stimolo a buttarmi in qualcosa di nuovo e mi godo questi momenti di vera pace e riflessione.

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