martedì 26 aprile 2011

L’osservazione

V
allo a capire, l’inconscio. Riconosco di stare facendo buoni progressi nella gestione delle giornate…diciamo….libere. Sto cominciando a capire cosa significa “lavoro” e cosa invece “vita”. Tracciare una netta linea di demarcazione tra le due cose probabilmente non è possibile, ma diventa necessario almeno provarci. Nonostante mi senta molto meglio e la sveglia cerebrale non mi costringa più ad aprire gli occhi all’alba (quando sono a casa), faccio sogni piuttosto agitati. Colpa dell’inconscio? Le ultime tre notti sono state piuttosto convulse in termini di attività onirica. Mi è capitato di sognare di trovarmi in situazioni nelle quali le sensazioni predominanti erano: paura, smarrimento, angoscia. Ma perché poi? In fondo sono tranquillo e non riesco davvero a capacitarmi di tanta e convulsa “vita” notturna. Non capirò mai il significato dei sogni sebbene l’argomento mi interessi tanto. Mi accorgo che trascorrono lunghi periodi durante i quali nulla o quasi sogno, di rilevante; altri invece in cui tutto ricorre con eccessiva frequenza. L’inconscio mi sta dicendo che la mia sensazione di benessere potrebbe essere solo apparente. E che magari la frustrazione e il disagio degli ultimi tempi li sto reprimendo troppo. Questo è quello che ho dedotto io, che è tutto ma può anche essere niente. Conta ciò che io sento ed è una piacevole ed inusuale sensazione di benessere. Voglia di vita, e di propormi: ciò è quel che avverto. Faccio tuttavia più fatica del solito ad analizzarmi, segno tangibile di una ancora intensa invasione del lavoro ( e delle sue grane ) nell’ambito della sfera privata. Mi sto illudendo che, quando finalmente riuscirò a scindere le due cose, avrò calma ed energie sufficienti per tornare a capire chi sono e cosa voglio. A voler essere cinici e realisti al punto giusto mi duole dire che ciò forse non accadrà mai. Potrò si, dilettarmi in qualche opera di scavo all’interno della mia coscienza ma sarà tutto fine a sé stesso. Se mi guardo intorno prendo atto che la mia vita va in una precisa direzione e che su quella strada continuerò il mio cammino. A cosa mi servirà ancora cercare spiegazioni? Semplicemente al solo scopo di trastullarmi e non perdere contatto con il mio Io. Guai, dico, permettere ad un evento (per quanto piacevole esso sia ) di distoglierci dall’osservazione interna. E’ il nostro punto di partenza per affrontare sempre nuove sfide. E allora provo a fidarmi dell’inconscio, provo a dare una spiegazione a quei sogni, cerco di interpretarli. Tranquillo? Forse si, forse no. Ho proprio bisogno di continuare ad osservarmi, a capire. Allora dico che è sempre meglio rimanere nel dubbio. Se credessimo di aver raggiunto una piena consapevolezza di noi stessi, saremmo vittime della superficialità e della noia. Sarebbe bello andare fieri della propria immagine interiore. Alla faccia di Narciso.
 
NARCISO

2 commenti:

  1. Eh ci credo che fai sogni convulsi, vivi in modo troppo tranquillo e il cervello richiede un po' di adrenalina. Se non gliela dai tu, ci pensa da solo a pigliarsela. XD

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  2. Uhmmm, troppo tranquillo...Direi più che altro monotono....comunque,continuano i sogni convulsi..Ciaoo

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