venerdì 3 gennaio 2014

Ma quale incubo !

E

' sempre bello essere in vacanza. Mi odio quando rileggo i miei pensieri, le mie frasi buttate là negli attimi più istintivi. Ho persino parlato di incubo. Non perderò mai questo vizio maledetto di dire le cose nei momenti meno opportuni ed invece parlare ed alzare la voce quando è il caso. Nessun incubo, nessun terrore; la famiglia, diciamolo, è pur sempre una grande cosa salvo... La controindicazione per eccellenza sta nella propria capacità di assorbimento e nel livello di empatia: se come me fate vostro tutto ciò che vi circonda in termini di emozioni, sentire e via dicendo, la convivenza può risultare quanto meno difficile. Ma ogni Natale che passa, ogni fottuto Capodanno è un piccolo passo verso un traguardo che non piace a nessuno, allora perché non godere di una convivialità unica? Brutto parlare di questo a poca distanza dall'inizio dell'anno ma è pur sempre la verità. Cacciamo subito le riflessioni negative e concentriamoci su oggi, magari domani ma non oltre. L'abitudine ai tempi lenti, il gusto di fare colazione e pranzare senza l'assillo della clessidra, un po' di piumone in più. Ma chi non lo vorrebbe? Via i malesseri da abuliche relazioni sociali. Ho anche tirato giù dal balcone un bel sacco di messaggi subliminali inutilizzati. Credo proprio che lascerò perdere le parole quest'anno, utilizzando solo quelle necessarie ad esprimere stati d'animo immediati, veri. Il riciclo non è gradito dunque si spera che il cervello eviterà di riutilizzare gli stessi concetti per ribadire le stesse identiche tesi. Non sarà facile tornare al lavoro, quello che (sempre nei miei attimi istintivi) ho persino benedetto come panacea di tutti i mali. Ma cosa, lo stress? E poi i viaggi? I ritardi? Quella sarebbe vita? Insomma si fa fatica a capire cosa va bene e cosa no, come si vorrebbe vivere e cosa si vuole veramente dalla vita. Lo sappiamo tutti, ognuno di noi desidera fortemente qualcosa che lo faccia stare bene; io ho qualche dubbio in più ma solo perché non mi vedo, non mi trovo, faccio fatica a capire chi sono e cosa desidero. E' una malattia che nessuno riesce a guarire con le parole, la presenza, i gesti. Chissà mai cosa chiedo, cosa serve per fare il miracolo. Mi godo questi ultimi giorni, la ripresa della routine quotidiana forse attenuerà l'intensità dei pensieri, forse no. Lo scopriremo solo vivendo.





3 commenti:

  1. ....allora ti auguro un futuro fatto di ferie con qualche pausa lavorativa! Ciao Enzo buon anno e che ti porti tanta salute.

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    1. Grazie cara. Lo auguro di cuore anche a te. Un abbraccio.

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