lunedì 20 gennaio 2014

Benvenuto Lunedì

S

arebbe bello se funzionasse come tecnica: conto fino a dieci e poi penso all’opportunità di mettere nero su bianco, come faccio ora. La trovo un’ottima soluzione allo scopo di evitare reazioni istintive oppure farsi prendere dall’ansia. Arrivo qui e mi sfogo, niente di più semplice. Ormai la mente è fredda, le parole hanno perso consistenza e risulteranno moderate, comprensibili, niente affatto odiose e rabbiose. Questa mattina passeggiavo sul marciapiede nell’attesa di salire in carrozza e mi sentivo quasi contento che fosse Lunedì. Il weekend infatti se n’era andato con il suo carico di niente. Emotività ai minimi, partecipazione alla vita pari a zero. E allora benvenuto Lunedì, accogliamo a braccia aperte una nuova settimana di lavoro; la mente è occupata ed eviterò di pensare alle solite paturnie. Poi ti arriva tra capo e collo una di quelle giornate che non t’aspetti, che ti fa anche tornare indietro di qualche tempo, quando lavoravo a stretto contatto con il pubblico. Maledicevo la gente ma poi pensavo che era proprio rapportandomi a loro che la giornata scivolava via. Contraddizioni. Oggi ho pensato la stessa cosa: “Posso maledire un Lunedì che fino a qualche ora prima consideravo la panacea di tutti i mali?”. Perché il lavoro è il luogo dove butto tutto me stesso, forse troppo. Ed ho paura a dire quello che sto per scrivere. Forse il lavoro è la mia vita. Orribile, inaccettabile e persino falso. No, non lo è. Così torno a casa e mentre mi avvicino al treno ripenso a questa mattina: lo benedico o lo maledico questo Lunedì? Per quanto tempo ancora credo di andare avanti conducendo una vita assurda fatta di scartoffie e niente altro? Non so come mi sia venuto questo post, forse avrei dovuto provare il mio rasoio nuovo ed avrei evitato di buttare giù pensieri confusi. Ma se avessi deciso di scrivere qualche ora fa, probabilmente il tono dell’articolo sarebbe stato completamente diverso. Ho persino paura a pensare che con il tempo io stia diventando meno istintivo. Guai se quel briciolo di rabbia che ancora mi rimane lasciasse il posto ad un’inaspettata saggezza. Non posso accettare tutto, non posso far si che diventi regola. Oggi ha vinto la compensazione, domani si vedrà.




2 commenti:

  1. D'altro canto, caro Enzo,avendo un lavoro che ci aspetta il lunedì, siamo ben fortunati!

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  2. Carissima, eccome se lo siamo. L'odiato Lunedì è pure amato, pensando a questo. Un abbraccio.

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