domenica 29 aprile 2012

Eppure c’è qualcosa….

H
o deciso che non prenderò più alcun giorno di ferie, almeno fino a quando avrò la certezza di usufruirne al meglio. E per “meglio” intendo, vacanze nel vero senso della parola. Non ho esigenza alcuna di fare “ponti” o chiedere giorni per riposare. Sinceramente la storia del relax del fine settimana non regge più, neppure io ci credo. Io qui mi annoio a morte, non ho un cavolo da fare ed ora, nemmeno la prospettiva della bici mi alletta particolarmente. I più attenti, avranno notato che non ne sto parlando granché, sintomo di scarsi stimoli e poca voglia di fare. Chissenefrega se sono ripetitivo, questa è la mia pagina, se qualcuno si annoia, basta un clic del mouse. Sto scrivendo per me, questo è evidente. Mi sono rotto le scatole di sentire lo stomaco che si contrae ogni volta che so di trascorrere più di un giorno a casa. Non ho niente da fare!!!! Passo ore interminabili a guardare per aria o a diventare deficiente cliccando questo o quel sito per capire se qualcuno mi caga. Ma chissenefrega di Internet. La vita è la fuori, porca miseria! Anche la bici, come dicevo non mi sta particolarmente attirando quest’anno. E probabilmente a fine Giugno mi chiuderà anche la palestra. La voglia di socializzare è sempre ai minimi e credetemi, il discorso è sempre quello. Il circolo non è vizioso, viziosissimo. C’è qualcosa, però che non torna. Io non so come ma inconsciamente c’è qualcosa che mi rende così estraneo alla vita, incostante, a volte rabbioso, rancoroso. Oggi ho avuto il mio sfogo, e quando mi sfogo, chissà perché, mi passano per la mente tutte quelle persone che in parte ( solo in parte ) sono responsabili della mia situazione. In quei momenti alzerei la cornetta del telefono e direi : “Scusa, ho da dirti una piccola cosa: vaffanculo”. Il mio integralismo è ormai estremo. Non ho voglia di legarmi a nessuno, non voglio impegni, non sono in grado di reggere relazioni perché, come dico sempre, sto diventando sempre più un eremita. E allora, scusate, se voglio questo, perché mi sto lamentando? Ah ah , è vero, ve lo siete chiesti e me lo chiedo anche io. Mi lamento perché non so cosa voglio o forse lo so, ma quel qualcosa ancora deve arrivare. Deve essere qualcosa o qualcuno, non necessariamente deve trattarsi di una persona, potrebbe essere un luogo nuovo, potrebbe essere un viaggio importante. Ma qui qualcosa deve succedere altrimenti son guai. Questo blog lo adoro. Io scrivo, lui, mentre lo rileggo, mi risponde. E ogni volta mi dà la soluzione.

10set03-circolo-vizioso-fiducia

2 commenti:

  1. Caro Enzo impossibile estraniarsi dal partecipare al tuo accorato "lamento". Ti potrei descrivere ogni istante, ogni singolo minuto passato a cercare qualcosa da fare, a guardare se qualcuno si accorgeva che in quel preciso istante gli passavo sotto al naso. Avevo appena sfiorato la punta del naso di qualcuno..ma non mi aveva visto. Ma forse erano ciechi? Forse ero io invisibile? Comunque fosse, un bel giorno mi decisi: "mi vedranno per forza" e i vaffanculo si sprecavano. Non che risolvessi il problema ma ...evvivaddio che soddisfazione!!! Da allora non ne ho risparmiato alcuno...quando ci vuole lo dico..evviva! Prendi quel ca..o di telefono e dilli quei vaffa...aiuta ti garantisco che aiuta. Ciao un abbraccio.

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  2. Hai ragione Katia, non c'è niente di più liberatorio. Ora sono al limite. Credo che lo farò! Un abbraccio.

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